30 ottobre 2021: Spettacolo Hell O’Dante di Saulo Lucci
locandina Hell O’Dante
L’inferno di Dante raccontato da Saulo Lucci – canto XIX – I Simoniaci.
L’associazione TDG , nell’anno dedicato a Dante a 700 anni dalla sua morte, promuove questa iniziativa per ricordare il sommo poeta e la sua opera. Lo spettacolo inizia con la messa in luce delle fonte letterarie e storiche, ma anche le cronache dell’epoca e i pettegolezzi da cui Dante ha tratto ispirazione per la stesura del canto. Inoltre questa narrazione è accompagnata da alcuni brani musicali eseguiti dal vivo (voce e chitarra) appartenenti al repertorio pop rock internazionale e italiano. Infine i versi del canto sono recitati a memoria per suggerire, attraverso la scoperta del suono delle parole, che la poesia non è solo contenuto, ma anche musica e ritmo.
La scelta del canto XIX è dovuta al filo conduttore che lega Dante, i Simoniaci e Guglielmo da Volpiano. Quando nel 1024 salì al trono pontificio Giovanni XIX, la cui elezione pare sia stata simoniaca, Guglielmo gli inviò una lettera singolare ed efficacissima, in cui la robustezza degli accenni, lo sdegno e il dolore fanno pensare a quello che sarà 3 secoli dopo, il vigore di Dante nelle sue invettive contro al corruzione, l’ambizione di ricchezza e potenza terrena dei pontefici. Infatti proprio nel XIX canto dell’Inferno, Dante inveisce contro la simonia dei papi della sua epoca, Niccolò III, Bonifacio VIII e Clemente V.
Tale accostamento di Guglielmo da Volpiano a Dante è stato fatto, nel corso di un convegno internazionale a San Giulio d’Orta nel 1963 a cura della prof.ssa Alda Saita Diatto, la quale ha presentato uno studio di alcuni scritti di Guglielmo da Volpiano.
Ecco alcuni passi della lettera di Guglielmo da Volpiano:
Pietà, vi prego, pietà voi che siete detti il sale della terra e la luce dell’universo. Basti all’umanità che Cristo sia già stato venduto una volta per la salvezza comune di tutti gli uomini.
Voi infatti, disertori della vera luce, solo di nome pastori, vedete ormai a che sia ridotto al vostro seguito l’ovile di Cristo, anzi le membra sue. Se il ruscello non è fresco e puro presso la sorgente, nessuno può dubitare che esso più lontano diventi fetida palude.
Ma a taluni si dà in vendita la cura d’anime per la propria morte spirituale. Esigo che voi, pastori e pontefici tutti, che portate la scure della giustizia, siate memori di chi stà ad attendere alla porta.
La serata alla Polivalente è stata molto partecipata e lo strepitoso racconto di Saulo Lucci, con i piacevoli accompagnamenti musicali, è stato particolarmente apprezzato dal pubblico.