Mission

La nostra “idea” di Volontariato

Preso dal vortice degli affari a dagli impegni ciascuno consuma la propria vita, sempre in ansia per quello che accadrà ed annoiato da ciò che ha. Chi invece dedica ogni attimo del suo tempo alla propria crescita, chi dispone di ogni giornata come se fosse la vita intera, non aspetta con speranza il domani nè lo teme

(Seneca)

La “Carta dei valori del volontariato”, stilata dal mondo del volontariato italiano, al termine dell’Anno internazionale dei Volontari proposto dall’O.N.U.,  qualifica come Volontario:

“La persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.”

Su queste basi crediamo che:

Il Volontario della CGA non è un dispensatore di cose, ma un donatore di “essere”; è un esperto in umanità, una persona che diventa sempre più capace di vivere insieme, di stare accanto ad altre persone; è uno che si preoccupa di crescere in umanità, per comunicare umanità.

Quindi il Volontario della CGA non sostituisce nessuno, non fa concorrenza a nessuno, non interferisce e non è in opposizione con nessuno. Nel servizio di Volontariato della CGA non c’e’ posto per la genericità, la non qualificazione, l’improvvisazione.

Il Volontario della CGA deve impegnarsi prima di tutto e soprattutto per formarsi una personalità ricca, capace di ascolto, di dialogo, di intervento discreto, a tempo e luogo.
Così il “servire” l’altro (ossia offrirgli un Servizio) acquisterà il significato dell’assunzione dell’uomo totale, e non di semplici gesti necessari. Al centro del suo agire ci sono infatti le persone considerate nella loro dignità umana, nella loro integrità e nel contesto delle relazioni familiari, sociali e culturali in cui vivono.

Il Volontario della CGA è uno che realizza il suo servizio nella condivisione di tempo, capacità, competenza, mezzi, esperienza, stima, ascolto, fiducia, incoraggiamento, correzione reciproca. Dall’accettazione di questa forma di condivisione scaturiscono la comprensione, il dialogo, l’attenzione all’altro, l’aiuto e la solidarietà. E’ questa forma di condivisione che provoca lo stile di vita nella CGA (“lavorare insieme per servire meglio“), che non mortifica la peculiarità di stile e di capacità di cui i singoli Volontari sono dotati.