Convivenze (il progetto è attivo)

L’associazione ritiene che avere una abitazione sia la condizione necessaria per poter ricominciare una vita di “normalità” e di dignità, significa riavere il riconoscimento dei propri diritti con l’effettivo inserimento in una comunità e in una rete di legami e relazioni nel territorio.
L’associazione propone un progetto che possa rispondere alla richiesta, desiderio di avere una casa per un piccolo gruppo di persone senza dimora, anche come esperienza sostenibile e ripetibile in Rivoli.

Foto galleria dei progetti

Convivenza INTRECCI DI VITE (via Tevere 41)

Una Porta Aperta e il COS hanno realizzato, in convenzione del 21/8/2017, il progetto di convivenza “Intrecci di Vita”, un’esperienza di coabitazione improntata sui valori dell’amicizia, della solidarietà, del rispetto reciproco e del mutuo aiuto. Lo sforzo comune è stato rivolto alla costruzione di un clima sereno. Particolare attenzione quindi è stata posta alla cura di alcuni aspetti fondamentali quali l’apertura al dialogo, la comunicazione franca sugli aspetti percepiti come negativi, l’adattamento reciproco, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il rispetto della privacy e della dignità altrui.
Ai conviventi é stato richiesto il rispetto delle norme raccolte nel regolamento di condominio e alle regole attinenti la vita nella convivenza stabilite concordemente con gli stessi beneficiari del progetto.

Da ottobre 2017 ad oggi sono state inserite 8 persone, 2 decedute, 2 trasferite.

Convivenza ALA (vicolo d’Ala 4)

– Stabilità abitativa a 4/5 persone
– Convivenza guidata per 12 mesi, prorogabili
– Gestione della convivenza a carico di U.P.A. in stretta collaborazione con il C.O.S. e il SER-D.
– Realizzazione di percorsi di attivazione sociale e sostenibile con l’iniziativa “Cittadini responsabili per una Città più pulita, più bella”, in convenzione con il C.O.S. e in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente e LEGAMBIENTE Rivoli
– Presenza attiva sul territorio, nel quartiere Borgo Nuovo

 Progetto: UNA CASA PRIMA DI TUTTO, PER RICOMINCIARE (vicolo d’Ala)

L’ass. U.P.A ha rilevato già dall’inizio delle attività come per alcune persone, residenti a Rivoli, da anni senza fissa dimora, non avere una casa costituisca un grave problema che condiziona la loro esistenza. Inoltre l’ass. crede che avere una abitazione sia la condizione necessaria per poter ricominciare una vita di “normalità” e di dignità, significa riavere il riconoscimento dei propri diritti con l’effettivo inserimento in una comunità e in una rete di legami e relazioni nel territorio.

DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA
A tal fine l’associazione propone un progetto che possa rispondere alla richiesta, desiderio di una propria casa per un piccolo gruppo di persone senza dimora, anche come esperienza sostenibile e ripetibile in Rivoli.
L’iniziativa, che s’ispira ai principi dell’approccio Housing First, considera la casa il punto di partenza, e non di arrivo, di un percorso che la persona intraprende per migliorare la propria condizione.

Il presente progetto è stato avviato con l’inserimento in un’unità abitativa, concessa dal comune di Rivoli, di 4/5 persone già frequentanti il centro d’incontro diurno e già seguiti anche dai Servizi territoriali.

Infine, considerando che le persone inserite nel progetto hanno perso il lavoro da più anni e che il loro passaggio diretto dalla fase assistenziale al lavoro stabile può essere anche fonte di insuccesso, il progetto ha previsto l’inserimento di 3 beneficiari  nei progetti P.A.S.S. per favorire la ri-acquisizione di abilità e di attitudini; successivamente l’inserimento  di una persona  in cooperativa sociale per una borsa lavoro di 6 mesi.

Obiettivi generali
Il progetto si propone di offrire la possibilità di:
– riacquisire e/o consolidare la propria autostima invertendo il processo di “caduta” dato dalla perdita di tutto ciò che queste persone avevano – casa, lavoro, famiglia;
– riacquisire le proprie competenze personali di autonomia;
– riacquisire capacità di collaborazione, di responsabilità legata alla cogestione dell’abitazione in una situazione di convivenza;
– stabilire relazioni positive e legami improntati al rispetto e fiducia reciproci, alla collaborazione e mutuo aiuto.
Obiettivi specifici
– Autonomia personale;
– Cogestione regolamentata per la pulizia degli spazi personali e comuni;
– Condivisione delle regole, delle modalità per le spesa per il vitto, dei consumi dei pasti e degli orari delle attività nell’abitazione;
– Protagonismo positivo e ricerca attiva di lavoro stabile con partecipazione alla formazione messa a disposizione delle agenzie del territorio.

Azione dei volontari 

Un gruppo di 4 volontari è presente per un controllo discreto e per la verifica che la convivenza si svolga nel miglior modo possibile. Nel monitoraggio in itinere, con riunioni settimanali/quindicinali nella nostra sede o direttamente nell’alloggio, il gruppo considera i punti di forza, le possibili criticità del quotidiano, le proposte di miglioramento per risolvere insieme i problemi che possono insorgere man mano.

Il progetto si avvale anche della collaborazione attiva delle assistenti sociali e dell’educatore del Consorzio Ovest Solidale e degli operatori del SER-D

Metodologia
Gli interventi sono condotti con metodologia partecipativa e collaborativa con il gruppo e con ogni membro della convivenza con l’obiettivo di consolidare i legami reciproci, evitare alleanze nei conflitti, cercare insieme le soluzioni ai problemi che si presenteranno.
Le azioni sono anche mirate al consolidamento e rafforzamento della rete sinergica tra il volontariato e gli enti istituzionali del territorio, volti al contrasto della povertà, del disagio, dell’esclusione sociale.
L’associazione ha anche proposto ai beneficiari l’assunzione  di impegno civico in attività di pubblica utilità. Tre beneficiari hanno in maniera volontaria fatto interventi di pulizia di un’area verde individuata con il comitato di quartiere Borgo Nuovo.

Dal dicembre 2018 ad oggi sono state inserite 13 persone di cui 4 persone decedute e 5 trasferite.

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