DIECI ANNI DA FRONTALIERE IN SVIZZERA, DIECI ANNI DI MOBBING
Altre volte abbiamo pubblicato storie di mobbing anche fuori Italia: ci sarebbe da dire: tutto il mondo è paese…
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Fonte: www.quicomo.it – articolo di Marta Migliardi – 2 ottobre 2022
Link: https://www.quicomo.it/social/segnalazioni/svizzera-frontaliere-mobbing-lavoro-storia-.html
La storia è stata raccontata dallo stesso protagonista sui social ma manteniamo l’anonimato, data anche la situazione di fragilità in cui questa persona si trova e che ci comunica lui stesso dopo che lo abbiamo contattato (e dopo che ci ha mandato foto e altri dettagli sul caso): “Spero solo di non avere altri guai, tutto ciò mi ha reso debole e fragile”.
La storia di Marco (nome di fantasia) comincia dieci anni e mezzo fa. Da giugno 2011 a settembre 2021 ha lavorato in una ditta svizzera dove, secondo i suoi racconti, sarebbe stato vittima di mobbing, derisioni e prese in giro. Il bigliettino con la scritta “Teroni state a casa vostra” è solo una, e forse la meno grave, delle tante angherie subite. Racconta Marco: “La mia è una situazione un po’ particolare e vi chiedo di essere gentili con le parole. Sono stato vittima di mobbing, sono stato umiliato, deriso e preso in giro in mille modi.
Il mio ex titolare Svizzero era probabilmente all’oscuro di tutto, avevo anche colleghi italiani e non volevo disturbare il mio titolare e peggiorare le cose! Io ho stretto sempre i denti, considerandomi fortunato ad avere un lavoro fisso e vivevo nella speranza che i loro atteggiamenti cambiassero, comportandomi sempre con il massimo del rispetto, dell’educazione e dell’onestà.
Vedendo che non cedevo, erano passati a farmi fare dei lavori pesanti e pericolosi, nei quali mi sono fatto male ed ho rischiato anche la vita lavorando in posizioni alte senza protezioni anche se avevo detto di soffrire di vertigini già dalla firma del contratto!
Io ho sempre stretto i denti ma nel 2015, mi vergogno a dirlo, ho tentato di farla finita a causa dei loro comportamenti e sono finito in ospedale..
Ero arrivato nel 2011 solo dalla Puglia, non avevo nessuno, avevo paura di andare via e di non trovare più un lavoro fisso. Ho sempre sperato che tutto andasse nel modo migliore e non sono mai andato a chiedere aiuto, specie dai sindacati…non volevo che le cose peggiorassero.
Li avevo anche invitati al mio matrimonio nel 2017 e me lo hanno quasi rovinato, facendo un gesto molto disgustoso, lo hanno forse fatto apposta. Tutto ciò per farmi andare via, ma il mio ex titolare Svizzero mi apprezzava e non mi avrebbe fatto andare via!
L’anno scorso la ditta è stata venduta e non hanno perso tempo per licenziarmi.
Non ho mai capito il motivo di tanto odio, eppure ho sempre lavorato impegnandomi dando il massimo e senza mai avere una doppia faccia!
Settembre 2021 è stato l’ultimo mese che ho lavorato con loro. Tutto ciò ha causato in me uno stato di ansia perenne ed ho paura di fare qualsiasi cosa… Ero una persona solare e piena di vita, ora sono totalmente distrutto!!
Non lo avevo trovato corretto e sono andato dai sindacati a spiegare ogni cosa e non hanno voluto aiutarmi, nonostante abbia detto loro di avere mille prove (foto, video, audio registrati, referti medici e prove tra cui quel biglietto). Non ero mai andato dai sindacati. Avevo mandato la lettera di disdetta a maggio 2022. Mi hanno mandato da poco un sollecito di pagamento, chiedendomi di pagare tutto il 2022 e gli ultimi tre mesi del 2021. Probabilmente devo pagare, ma non trovo giusto che debba pagarli senza che loro mi abbiano aiutato. Mi hanno chiesto una cifra assurda e non mi hanno mai aiutato!!
È normale dover pagare una cifra del genere? Qualcuno può darmi qualche consiglio?
Avevo il sindacato già compreso nella busta paga e secondo me dovrebbero chiudere il contratto quando uno viene licenziato, se si ha il contratto a tempo indeterminato nella ditta.
Mi dicono di non guardare al passato, ma è proprio quel passato che ora è il mio presente dentro. Non è assolutamente facile!! So che c’è di peggio al mondo, ma non siamo tutti uguali ed ognuno soffre a modo suo”.