LASCIARE IL LAVORO: 7 SEGNALI CHE E’ IL MOMENTO
Di questo interessante articolo ci ha colpito una frase dl filosofo e sociologo spagnolo Jose Ortega y Gasset. La troverete leggendo l’articolo e invitiamo quanti si rivolgono a Risorsa a farne tesoro !
Fonte: lamentemeravigliosa.it – articolo della redazione – 14 luglio 2022
Link https://lamenteemeravigliosa.it/lasciare-il-lavoro-7-segnali-e-il-momento/
Avete mai pensato di lasciare tutto, lavoro compreso? Quando valutare questa opzione come reale al di là di un momento di forte stress o disagio?
La decisione di lasciare il lavoro di solito ha implicazioni tali da meritare almeno una riflessione. Un’analisi che è consigliabile fare a partire da uno stato emotivo neutro, pur considerando sempre le sensazioni provate nell’ultimo periodo. Detto questo, è anche importante imparare a leggere i segnali che indicano che è ora di lasciare il lavoro. Non è bene rimandare questa decisione se pensiamo davvero che sia giunto il momento di farlo. Potrebbe avere la meglio la paura dell’incertezza, ma se ci sono validi motivi, è bene fare questo passo.
È possibile anche giungere alla conclusione di dover lasciare il lavoro, ma non è ancora il momento giusto. Non sarebbe una decisione saggia saltare nel vuoto. Per prendere una decisione più consapevole, tuttavia, conviene prestare attenzione ad alcuni segnali.
“ La vita ha senso quando si aspira a non rinunciare a nulla”. -Jose Ortega y Gasset
Quando è giunto il momento di lasciare il lavoro?
- Sensazione di noia nella routine lavorativa
La maggior parte delle attività lavorative prevede diversi compiti che non sono di nostro gradimento. Non tutto è allettante e di tanto in tanto fa capolino un po’ di noia o demotivazione di fronte ad alcuni compiti specifici. Tuttavia, se questa sensazione è costante e si estende praticamente a tutti i compiti, potrebbe essere il momento di lasciare il lavoro. Il rifiuto dell’attività lavorativa si traduce in demotivazione, dunque è necessario cambiare rotta. Se la demotivazione e la noia sono costanti, è importante riflettere sulla possibilità di lasciare il lavoro.
- Ossessione per la remunerazione
Il compenso che riceviamo per il nostro lavoro raramente soddisfa le nostre aspirazioni. È curioso, ma ci adattiamo facilmente ai cambiamenti positivi, ovvero la motivazione o la gioia per una novità piacevole di solito durano pochissimo. D’altra parte, il disagio dovuto alla sensazione di ricevere una retribuzione sbilanciata per le proprie responsabilità tende a permanere nel tempo. Se questa è una preoccupazione frequente e provoca disagio, potrebbe essere necessario un cambiamento. In linea di principio, l’ideale sarebbe chiedere un aumento. Tuttavia, se non è possibile, è tempo di cercare altre alternative di lavoro.
- Tensioni con il capo
Essere in disaccordo con il capo a volte risulta persino salutare all’interno delle dinamiche organizzative. Ciò può indurre cambiamenti positivi per entrambe le parti. Un’altra storia è se le tensioni sono all’ordine del giorno, al punto da poter essere considerata una ripicca personale. In presenza di mobbing o mancanza di rispetto, è importante trovare un altro lavoro. Circostanze del genere sono sufficientemente gravi per smettere.
- Lasciare il lavoro quando non vi è margine di crescita
Un fattore determinante nella motivazione e nel senso di appartenenza al lavoro è la convinzione che una buona prestazione sia anche sinonimo di crescita per il futuro. Ogni organizzazione sana offre incentivi o piani di promozione. Se ritenete che i vostri sforzi non siano apprezzati o che non vi sia alcuna possibilità di evolvere, potrebbe essere il momento di lasciare il lavoro. In caso contrario, si va incontro a conformismo e stagnazione.
- Lasciare il lavoro quando causa problemi personali
Il deterioramento della vita personale dovuto al lavoro è segno che le cose non stanno andando per il verso giusto. Molte volte viene rilevato in aspetti fisici, come la salute o l’aspetto. Lo stress lavorativo continuo rende il disagio fisico più frequente e può riflettersi nella cura di sé.
Allo stesso modo, un lavoro inappagante ha ripercussioni anche al livello emotivo: rabbia, isolamento e disperazione. In questi casi è tempo di trovare una nuova direzione.
- Le opzioni sono state esaurite
Questo aspetto è molto importante per prendere una decisione sensata. Prima di lasciare il lavoro, bisogna aver esaurito le opzioni a portata di mano. Ovviamente i problemi vanno individuati, ma è bene provare a risolvere prima di gettare la spugna. Se questo è già stato fatto, ma le cose non sono cambiate o non si è comunque soddisfatti, è chiaramente tempo di intraprendere un’altra strada. Non farlo è un tentativo contro il proprio benessere e crea le condizioni per un futuro poco idilliaco. Lasciare il lavoro è un’opzione, ma conviene esplorare possibili alternative.
- Esiste un piano B o è stato raggiunto il limite
L’ideale sarebbe avere un piano B prima di lasciare il lavoro. In altre parole, un’opzione concreta di guadagno. A volte può essere mettersi in proprio, altre un nuovo impiego.
Conclusioni
Se tutto indica che è ora di licenziarsi, si consiglia di farlo nel modo più cordiale possibile. Vi invitiamo a pianificare quando e come porre fine al rapporto di lavoro. Sebbene molte volte sia una decisione senza garanzie di successo, è comunque preferibile ad alimentare una situazione distruttiva.