DEMANSIONAMENTO E MOBBING
Si tratta di una “testimonianza” di un caso di mobbing, che, essendo stata resa pubblica, abbiamo ritenuto di pubblicare, omettendo però, come nostra consuetudine, nomi e riferimenti a situazioni che potessero far individuare la persona. Si tratta di un laureato che viene adibito a mansioni diverse da quelle a lui spettanti: anche al nostro Sportello d’ascolto si sono presentati casi analoghi, che fanno pensare come il mobbing sia un fenomeno trasversale tra tutte le categorie di lavoratori, dagli operai ai dirigenti.
Fonte: http://www.cremonaoggi.it -articolo di Sara Pizzorni 19 dicembre 2021
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Sintesi a cura della redazione Risorsa
Aveva intentato una causa di lavoro contro un Ente locale perché lo aveva demansionato e per aver subito mobbing sul lavoro, e il giudice gli ha dato ragione. L’Ente è infatti stato condannato a risarcire i danni al funzionario con una somma complessiva di 44.440 euro. Nel dettaglio: 9.440 euro per i danni morali, 7.000 euro per danni all’immagine professionale e 28.000 euro di danno patrimoniale alla professionalità subito nei quattro anni e sei mesi di demansionamento., più 7000 € di spese processuali.
Assunto alle dipendenze comunali nel 1978, durante i lunghi anni in Comune, ha fatto carriera diventando non solo dirigente di posizione organizzativa, ma ricoprendo per una decina di anni anche la posizione di dirigente in vari settori. Poi, dal giugno del 2014, la decisione di demansionarlo a funzionario senza incarichi, obbligato, come spiegato in un ricorso di 100 pagine, a dedicarsi a mansioni ben diverse da quelle legate alla sua professionalità.
Nel 2014, a seguito dell’ordinario avvicendamento negli incarichi apicali il dipendente riveste solo per un breve periodo il ruolo di Responsabile di posizione organizzativa. “Nessun incarico apicale gli viene assegnato per il periodo successivo”, è scritto nella motivazione della sentenza.
Nel ricorso, lamentandosi del demansionamento e dello svuotamento delle mansioni, erano stati messi in fila tutti i nuovi incarichi affidati. «Mansioni meramente esecutive, che non richiedono alcuna autonomia decisionale, ma, al più, una mera autonomia operativa, né implicano la trattazione di questioni rilevanti».
Ed ancora, egli, laureato, «viene adibito ad attività che «non richiedono il possesso di una laurea».
Il funzionario lamentava anche di essere stato emarginato sul lavoro e di aver subito non solo un danno professionale, ma anche psicologico in quanto affetto da “disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso misti, persistente”. Provato il rapporto “quanto meno concausale” tra la patologia e lo stress lavorativo Infatti la sintomatologia inizia e perdura da quando iniziano i problemi lavorativi.