I REQUISITI ESSENZIALI PER LA SUSSISTENZA DI MOBBING NELLA SCUOLA
L’articolo sostiene che anche quando il mobbing non viene riconosciuto, è importante la ricostruzione fatta dalla Corte d’Appello di Milano. Essa contiene anche i presupposti per la configurazione di mobbing, qui tralasciati perché noti a tutti quanti seguono il sito di Risorsa. Facciamo notare nella nostra sintesi come, purtroppo anche nella scuola, esistano finalità persecutorie nei confronti dei dipendenti
Fonte: zazoom.it – orizzonte scuola– 3/12/2021
Link all’articolo completo: https://www.zazoom.it/2021-12-03/i-requisiti-essenziali-per-la-sussistenza-del-mobbing-nella-scuola/9939954/
Sintesi a cura della redazione Risorsa
Viene segnalata una sentenza della Corte d’Appello di Milano Sez. lavoro, dell’11-11-2021 che ha per oggetto un contenzioso, nell’ambito scolastico, che riguarda nello specifico una pretesa risarcitoria in ordine ad una ipotetica fattispecie di mobbing. La Corte d’Appello conferma la sentenza del grado precedente non riconoscendo il mobbing ma effettuando una ricostruzione importante.
Il fenomeno in esame si caratterizza, sotto il profilo soggettivo, dal dolo del soggetto agente, da intendersi nell’accezione di volontà di nuocere o infastidire o comunque svilire in qualsiasi modo il proprio sottoposto o collega di lavoro. (Cass n. 10992/2020).
L’onere della prova a carico del ricorrente riguarda pertanto non solo gli elementi costitutivi la fattispecie, ovvero la condotta asseritamente mobbizzante subìta (quali la lesione, la pluralità delle condotte, l’unitario disegno persecutorio delle stesse, il nesso di causalità), bensì anche l’esclusiva finalità persecutoria degli atti posti in essere dall’Amministrazione, i quali devono essere individuati e dimostrati, collegati dal solo scopo di creare pregiudizio al lavoratore e quindi ricondotti a unità da una finalità persecutoria.
E’ anche il caso di segnalare anche questo passaggio, nella sentenza ora in commento, che riguarda la questione del cambiamento dell’orario scolastico che può determinare problematiche anche di stress o essere letto come forma punitiva. I giudici rilevano che l’orario scolastico è tutt’altro che stabile e definitivo, che della flessibilità può esservi e va chiaramente contestualizzata tenendo conto delle esigenze organizzative del singolo Istituto scolastico.
Invero è un dato notorio che all’inizio dell’anno scolastico la programmazione degli orari delle lezioni subisce una serie ripetuta di cambiamenti dettati dalla necessità di aggiornare e rimodulare l’organizzazione della didattica.