CONVEGNO: CAMBIA IL LAVORO, CAMBIA IL WELFARE
Il convegno si è svolto all’interno del Salone della CSR e dell’innovazione sociale di Milano, tenutosi nei giorni 12 e 13 ottobre. Risorsa è attenta a questo tipo di eventi in quanto ha la speranza, forse utopistica, che le imprese responsabili, secondo i principi della Responsabilità Sociale d’Impresa, possano non utilizzare più le pratiche di mobbing e pensare invece al benessere dei dipendenti. E’ stato il primo evento cui è stato possibile partecipare “in presenza” dopo l’emergenza sanitaria e ringraziamo la giovane Volontaria Erika Porzio per aver preferito questa modalità, rispetto ai webinar on line, nonostante si dovesse spostare da Torino nel capoluogo lombardo. Ha così potuto verificare come la location (da lei definita “strabella”) presso l’Università Bocconi abbia permesso di ristabilire quei contatti umani che tanto ci erano mancati. Questa la sua relazione, da cui emerge che le imprese “responsabili” esistono veramente. Vale la pena quindi citarle per nome e come, per bocca dei loro managers, abbiano presentato modalità innovative, pur nella diversità dei settori d’appartenenza, per rispondere alle esigenze di un mondo del lavoro in rapido cambiamento, con riferimento al “welfare” aziendale dei loro dipendenti:
REKEEP
È oggi il principale operatore attivo in Italia nell’Integrated Facility Management, ovvero la gestione e l’erogazione di servizi integrati, alla clientela pubblica e privata, rivolti agli immobili, al territorio e a supporto dell’attività sanitaria. La forma societaria è quella di Cooperativa. Rekeep vanta ben 28.000 dipendenti nel mondo, in Italia 12.300 (90% a tempo indeterminato, 61% donne, 28% stranieri) e si lavora h. 24 su più turni.
La domanda di partenza che si è posta l’azienda è stata la seguente: come è cambiato il ruolo sociale all’interno dell’azienda? I dipendenti svolgevano i cosiddetti servizi essenziali ed erano impiegati nelle strutture sanitarie, nelle pulizie, nelle sanificazioni e nell’igienizzazione di reparti Covid in piena emergenza. Fin dal primo giorno di lockdown i dipendenti hanno avuto la possibilità di lavorare da remoto; era stato avviato un progetto di smartworking prima che la pandemia entrasse nelle nostre vite che si proponeva come obiettivo proprio quello di conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro. Inoltre, sono stati proposti dei servizi rivolti ai dipendenti con figli, come ad esempio le borse di studio, e nella pandemia sono stati anche organizzati dei campi estivi per i figli dei dipendenti per alleviare in qualche modo il carico di lavoro. Per quanto concerne gli interventi rispetto al territorio è stato offerto supporto, welfare e assistenza sanitaria per chi ha avuto dei familiari colpiti da Covid.
MEGAMARK
Megamark è un’importante catena di supermercati che ha sedi in varie regioni del Sud Italia: Campania, Molise, Basilicata, Calabria e soprattutto Puglia. Megamark è costituito da due anime: 300 uffici e 3300 negozi. Nella pandemia il punto di partenza era quello relativo alla sicurezza sul lavoro.
Gli uffici sono partiti facilmente con lo smartworking, invece nei negozi si doveva necessariamente lavorare personalmente e non si poteva chiudere. Sono state procurate mascherine, gel, presidi all’ingresso, sanificazione e caschi in plexiglass per le cassiere e tutti hanno continuato a lavorare. Per garantire il benessere dei propri dipendenti è anche stata effettuata la sottoscrizione di un’assicurazione Covid per far fronte ai contagi eventuali e per garantire un’indennità (sia nel 2020 che nel 2021). Dal momento che i negozi hanno lavorato normalmente ci sono stati dei riconoscimenti per marzo e aprile (+ 300 euro netti per l’impegno) e ogni tot mesi venivano inviati dei regali come, ad esempio, pirofile in ceramica e, sempre per premiare i propri dipendenti, è stata garantita la chiusura del primo maggio di tutte le filiali. A dicembre e poi a maggio è stata regalata una gift card di 100 euro da spendere nei negozi . Il welfare è stato costituito da piani di incentivazione a collaborare, viaggi studio e borse studio per i figli dei dipendenti, più tempo per le mamme (possibilità di stare a casa un mese in più) e per i papà (una settimana in più), bonus bebè con 100 euro mensili per il primo anno di vita del bambino.
Nel 2020 Megamark ha donato 400.000 euro alla sanità pugliese per le spese impreviste. Sono in corso anche programmi di inclusione di accoglienza di persone affette da autismo e di questi, quattro ragazzi, hanno già un contratto a tempo indeterminato.
Possiamo citare anche il bando “orizzonti solidali” con una dotazione di 200.000-300.000 euro per i progetti legati all’ambiente, alla cultura e alla sanità. Il 20 settembre Megamark è stata inserita tra le 400 aziende dove si lavora meglio in Italia in una classifica stilata dal Corriere della Sera.
CNH INDUSTRIAL
LA CNH Industrial è un gruppo industriale italo–statunitense, di tipo globale, operante nel settore dei capital goods; attraverso i suoi marchi progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e le costruzioni, veicoli industriali e commerciali, autobus e mezzi speciali, oltre ai relativi motori e trasmissioni, e a propulsori per applicazioni marine. Vanta ben 64.000 dipendenti, 40.000 fabbriche e 25.000 uffici.
Il punto di partenza per rispondere al cambiamento riguardava l’intensificazione del focus sulla sicurezza, sulla salute mentale e sulle borse di studio. L’azienda ha garantito la produzione di mascherine in Cina e la donazione di queste nei luoghi in cui queste necessitavano maggiormente. Sono stati anche effettuati dei progetti di counseling psicologico. Sono stati digitalizzati i corsi di formazione. Si sono attivati quattro comitati regionali di Covid sustainability e sono stati donati i pc portatili che, in genere erano dati in comodato d’uso. La CNH Industrial, inoltre, ha proseguito il suo supporto a Telethon. È stata garantita anche la possibilità di lavorare fino a 3 giorni alla settimana da casa (o 12 giorni su 30) per coloro che si trovavano nei Paesi ancora colpiti in modo importante dal covid e alcuni dipendenti potevano lavorare sempre da casa.
EDENRED ITALIA
E’ la società che ha inventato i buoni pasto per le aziende. La pandemia ha portato a riflettere su come potersi rapportare meglio e su come arricchire le connessioni entrando nella quotidianità dei propri dipendenti e concentrandosi sul bene del singolo ma anche sul bene comune.
Edenred vanta 10.000 persone nel mondo e più di 600 “colletti bianchi” in Italia.
Si è puntato sulle ricompense economiche e sul rafforzamento della tecnologia. Infatti l’azienda ha permesso di far vivere la comunità dei dipendenti attraverso il proprio canale Instagram che ha animato la vita delle persone anche grazie a dei corsi di formazione online, affinché i manager fossero capaci di gestire i propri clienti anche in remoto. Sono stati inoltre erogati buoni spesa e sono stati garantiti dei programmi di assistenza con psicoterapeuti (ascolto e supporto). Il gruppo ha messo a disposizione energie economiche con il fondo restart per gli agenti che vivevano di provvigioni e che da un momento all’altro si sono ritrovati con un reddito zero.
FERROVIE DELLO STATO
Le Ferrovie dello Stato Italiane vantano ben 81.400 dipendenti.
Il Covid ha fatto aprire una nuova consapevolezza in azienda. L’obiettivo primario è stato quello di sostenere i dipendenti nel momento della difficoltà mantenendo il welfare con interventi di sostegno al reddito. Gli interventi in questo senso hanno permesso di mantenere una continuità relazionale attraverso momenti di vicinanza nella consapevolezza di essere un gruppo. Ma anche a distanza sono stati organizzati lavori di team building. Il gruppo FS presenta anche degli “help centre”, sportelli d’ascolto delle persone che coprono 18 stazioni d’Italia. Sono stati fatti investimenti per rendere i luoghi di lavoro più sicuri: 15.000 persone sono state sostenute. Ciò che ci si proponeva era quello di traghettare i propri dipendenti verso la nuova normalità, lavorando su interventi di flessibilità e sulla possibilità di lavorare da casa, passando da un piano emergenziale a un piano strutturale.
PROGEA
PROGEA è un network di professionisti che unisce diversi settori e che si occupa di sostenibilità di imprese, comunicazione strategica, gender diversity, economia circolare e approccio integrato.
Durante la pandemia l’obiettivo proposto era quello della funzione di accompagnamento nelle dinamiche di cambiamento e di affiancamento per la riqualificazione professionale (reskilling). Lo smartworking può essere considerata una forma di libertà in cui il proprio ruolo è scelto liberamente, tuttavia una delle maggiori difficoltà riscontrate dai dipendenti riguardava la gestione dei tempi: le persone non riuscivano a dividere lo spazio personale da quello lavorativo. Per venire incontro ai propri dipendenti sono state svolte azioni formative con ricadute occupazionali, oltre che una serie di azioni strutturate tra cui apporto di coaching e comunicazione, e sono stati forniti contenuti online con podcast (programmi audio scaricabili su smart phone), gaming (giochi) e workshop (gruppi di lavoro)