MOBBING E AIUTO PSICOLOGICO
La Volontaria che ha trasmesso questo articolo alla redazione di Risorsa, si è soffermata, più che sugli aspetti teorici e giurisprudenziali contenuti nell’articolo originale, in particolare sulle modalità di aiuto che la psicologia offre ai lavoratori e lavoratrici mobbizzati. E’ infatti importante conoscere le caratteristiche e i sintomi associati al mobbing (ed anche alla sua forma più “rapida” detta straining) per contrastarlo efficacemente.
Fonte: La legge per tutti – 30 Novembre 2019 – Articolo di: Denise Ubbriaco. L’articolo completo è al seguente link
Sintesi a cura di Michela Spirito, Volontaria Risorsa
Le cause che portano al mobbing possono provenire dallo stress occupazionale che deriva da un ambiente di lavoro disfunzionale. Lo stress occupazionale può derivare da superlavoro, da scadenze pressanti, da cattiva distribuzione dei compiti o da altri fattori organizzativi e relazionali. Una persona ( il superiore) o un gruppo (superiore e colleghi) possono individuare una persona “diversa” per diverse ragioni che diventa capro espiatorio, magari con attacchi inizialmente non intenzionali attraverso movimenti inconsci che portano comunque al malcontento tra le persone del gruppo stesso. I comportamenti tipici messi in atto dai mobber sono: demansionamento immotivato, dequalificazione professionale, isolamento del lavoratore, diffusione di informazioni offensive e false sulla persona, molestie, critiche, attacco all’immagine sociale, ripetute visite mediche fiscali, sanzioni disciplinari e rimproveri verbali ingiustificati. I movimenti inconsci trovano poi soddisfazione in un rapporto sadomasochistico che si instaura tra carnefice e vittima. La persona colpita può avere difficoltà a gestire la rabbia, unita a sentimenti di inferiorità. Può essere anche molto precisa sul lavoro, a volte rigida, ossessiva, puntigliosa. Allora può sviluppare primi disturbi psicosomatici (gastriti, dolori cervicali, cefalee, problemi dell’alimentazione e digestivi) per sfociare in una serie di aggravamenti come depressione, ansia, disturbi della personalità, disturbo dell’adattamento, paranoia, dipendenza da sostanze e alcool, obesità, disturbi psicosomatici, ipertensione arteriosa e altre malattie cardiovascolari, disturbi della personalità, disturbo dell’adattamento, paranoia, disturbo post traumatico da stress, sentimenti di inferiorità. Tutto nasce dalla sua percezione di un intento persecutorio. Si può così dire che sentimenti come incompatibilità caratteriali, gelosia, invidia, antipatia, sono comuni sia al mobber che alla vittima di mobbing, anche se sono aggravanti per il mobber essere una persona approssimativa, che trascura le persone (considerate numeri), acritica nei confronti delle direttive di vertici aziendali orientati unicamente al profitto. Al fine di individuare il nesso causale tra i problemi psicologi che possono sorgere nella persona e la sua origine sl posto di lavoro è importante che la vittima si rivolga ad uno specialista (psicologo o psichiatra o entrambi) per recuperare la propria autostima ridotta a pezzi e combattere i sintomi sviluppati per riprendere in mano la propria vita e rinascere. Il terapeuta deve capire:
- se il disturbo si è manifestato in un individuo equilibrato per causa esclusiva dell’evento.
- se il disturbo è la sintesi di preesistenti alterazioni psichiche inespresse
- se il disturbo si è aggiunto ad altri disturbi, aggravandoli
Ma deve anche tener conto che le reazioni ad ogni evento traumatico mettono in atto meccanismi di adattamento diversi da persona a persona. Tali verifiche sono da condurre anche al fine della richiesta di risarcimento dei danni patrimoniali (perdite economiche) e non patrimoniali (danni morali attinenti alla sfera emotiva, sia esistenziali che sociali) provocati dal mobbing.