CYBERBULLISMO
Il cyberbullismo non è mobbing, poiché si manifesta in ambito scolastico e non lavorativo ed è l’evoluzione in chiave informatica del più noto “bullismo”, acuita dall’uso distorto dei social network. Ma se uno studente comincia così, potrà ripetere questo comportamento anche sul lavoro, specie nei confronti di colleghi. Ma sarà anche possibile che, se mai diventerà un capo, applichi queste tecniche anche con i sottoposti, soprattutto se donne. Tutto questo è mobbing! Conviene dunque conoscerne i dettagli, come discusso in parlamento.
Fonte: repubblica.it – 29 gennaio 2020. L’articolo completo è al link
Sintesi a cura di Michela Spirito, Volontaria Risorsa
Il giorno 29 gennaio 2020 alla Camera dei Deputati si discute l’estensione della legge sul cyberbullismo approvata nel 2017: scopo dei nuovi 8 articoli è quello di rafforzare la prevenzione del fenomeno e sostenere le vittime, combattere i fenomeni del bodyshaming (atto di derisione della persona per le sue caratteristiche fisiche) e del fatshaming (discriminazione nei confronti delle persone sovrappeso).
Tra le principali proposte innovative troviamo:
- Introduzione di un numero di assistenza (114) attivo 24 ore su 24 con un servizio di messaggistica istantanea, da istituire presso la presidenza del Consiglio dei Ministri;
- introduzione di un’app anti-violenza;
- monitoraggio costante delle scuole italiane con dati Istat sempre aggiornati sui fenomeni di bullismo, che monitori le caratteristiche fondamentali del fenomeno e individui i soggetti più a rischio;
- inasprimento delle sanzioni, utilizzando degli strumenti penali, nei confronti del reato di atti persecutori definiti come “condotte di reiterata minaccia e molestia che pongono la vittima in condizione di emarginazione”;
- inasprimento della contravvenzione (multa) prevista in caso di inosservanza dell’obbligo scolastico da parte dei genitori;
- introduzione di una piattaforma e-learning per i docenti in modo da fornire strumenti e strategie anti-bullismo.
La proposta viene approvata alla Camera con 234 voti a favore, nessun contrario e 131 astenuti. Durante la discussione un deputato porta alla luce la sua testimonianza diretta e personale, accolta da un lungo applauso da parte dei suoi colleghi: racconta di come sia stato vittima di episodi di derisione e di insulti per il suo peso, di come questi episodi possano aggravare la situazione della persona che li subisce agevolando comportamenti auto-distruttivi, di come si manifestino disturbi del comportamento alimentare e altri di carattere psicologico. Infine cita uno studio dell’Università della Florida che testimonia le gravi conseguenze del bullismo nei confronti dei soggetti deboli.