INSULTI ALL’IMPIEGATA AMMALATA
STORYTELLING RISORSA
Ecco un’altra testimonianza, del 2018, pervenutaci dal Giornale di Sicilia on line, raccolta dal giornalista Marcello P.
Questa non è pazza, è scema»: è una delle tante frasi che le orecchie di Roberta (il nome è di fantasia), 40 anni, sono state costrette a sentire ogni volta che andava a lavoro. In un’altra stanza o in quella dove, fino a poco tempo fa, la donna ha subito le offese, gli sfottò e le angherie dei colleghi. «Anche donne – precisa – e sa perché? Perché sono epilettica». Il calvario di Roberta è cominciato due anni fa, quando ha confidato al datore di lavoro di essere affetta da questa patologia. «Mi occupavo di contabilità – racconta – e fino ad allora il mio team era formato da due o tre collaboratrici, da cui ho sempre avuto massimo sostegno e disponibilità». Tutto cambia nel momento in cui il titolare comunica ai dipendenti che avrebbero dovuto recarsi al lavoro, a turno, anche il sabato mattina. «Pensando che per la mia salute sarebbe stato un ulteriore stress, decisi di rivelare al mio capo la malattia di cui soffrivo. Allora è iniziato il mio incubo. Ho subito mobbing a tutti gli effetti. Sia dai proprietari dell’azienda che dai colleghi». Ma le umiliazioni e le vessazioni per Roberta non erano finite. Fino allo scorso dicembre, quando la donna è stata trasferita dalla stanza d’ufficio a un capannone privo di ogni comfort: «Un luogo sempre aperto, senza condizionatori, nel quale era impossibile lavorare e dalla mia scrivania ho dovuto arrangiarmi su una sedia fatiscente. Un incubo che purtroppo vivo tuttora».