STORYTELLING DEL VOLONTARIATO
“Storytelling di volontariato” è il titolo del libro realizzato in collaborazione tra Cesvol Umbria, Centro Servizi per il Volontariato Umbria e Vol.To Centro Servizi per il Volontariato Torino e contenente le storie di solidarietà raccontate direttamente dai Volontari attivi tra il territorio torinese e quello umbro. E’ un viaggio di cui abbiamo molto bisogno e che in questo momento di difficoltà vuole attraversare tutta l’Italia, facendoci sentire più uniti e solidali.
Nel corso di questi giorni caratterizzati da misure emergenziali, per alleviare il senso di isolamento Vol.To e Cesvol hanno deciso di mettere a disposizione di tutti questi racconti. Ci sembra giusto qui anticipare la storia di Risorsa vissuta dai suoi Volontari, ma segnaliamo che, per iniziativa del Consigliere di Vol.To Marco Bani, una storia al giorno contenuta nel libro, sarà caricata sulle piattaforme del Centro Servizi Volontariato di Torino.
Ecco il link per accedere:
Ecco qui sotto la storia di Risorsa:
IL MOBBING, UNA PIAGA SOCIALE
L’Associazione Risorsa nasce a Torino nel marzo 2000 per iniziativa di alcune persone che avevano subito violenze psicofisiche sul luogo di lavoro. Il fenomeno è conosciuto come “mobbing” e lascia tracce indelebili nei rapporti sociali dei lavoratori e lavoratrici coinvolti.
Di fronte a queste problematiche i Volontari dell’associazione decisero di mettere a disposizione il loro tempo per aiutare gli altri a prevenire e non subire quello che loro stessi avevano patito, oltre che cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica, facendo il possibile per migliorare pacificamente il mondo del lavoro, mettendo al centro la dignità delle persone.
Dopo alcuni anni in cui affiancarono i funzionari dello Sportello Mobbing di un’importante sigla sindacale, acquisendo specifica e concreta esperienza, i Volontari di Risorsa si resero autonomi e, divennero un’associazione di volontariato nel settore della tutela dei diritti civili.
I Volontari, nel loro Sportello d’ascolto e orientamento e con il Gruppo di mutuo aiuto, non hanno turni, ma ricevono le persone quando queste ne hanno bisogno.
Può capitare che negli stessi giorni più perone chiedano di essere accolte, come in altri periodi pochi si facciano vivi. Occorre tener conto infatti che alcuni utenti dello Sportello vengono da Comuni limitrofi, altri hanno problemi legati alla reperibilità in periodi di mutua o a particolari orari di lavoro Una particolarità dell’Associazione è che tutti i soci fondatori e i componenti del Consiglio Direttivo partecipano in prima persona alle diverse attività, sia nella gestione dello Sportello d’ascolto, sia nell’organizzazione del Gruppo di mutuo aiuto, sia in attività quali l’amministrazione, il marketing, il fund raising, la gestione del sito Internet e delle pagine Facebook. I Consigleri garantiscono infatti quella professionalità e conoscenza del problema che difficilmente Volontari provenienti da altre esperienze avrebbero. Il carattere distintivo di Risorsa, che ne fa il punto forte, è il fornire non solo un orientamento legale, ma anche un aiuto psicologico.
Non sempre, anzi, quasi mai, conviene intraprendere un’azione legale per far valere i propri diritti, quindi, ove non si riscontri vero e proprio mobbing, ma solo un disagio lavorativo grave, il Gruppo di mutuo aiuto sopperisce alle necessità di chi è caduto in depressione, ansia, stress e attacchi panico, ascoltando il racconto delle vittime, le quali, esternando le proprie vicende a persone che spesso hanno subito violenze simili, attivano tra loro un rapporto di forte empatia. Il nostro Volontariato non è facile e come, anzi, l’ascolto delle sofferenze altrui riporta alla memoria episodi dolorosi già da noi vissuti. L’esperienza di vita ci lascia dentro la forza di riportare un minimo di benessere in chi passa in fabbrica o in ufficio una fetta consistente della propria giornata.
Per far comprendere meglio quali sono i problemi che, concretamente, l’Associazione si propone di aiutare a risolvere, presentiamo di seguito due testimonianze: quella di un utente passato dallo Sportello e che ama scrivere poesie, e quella da un Volontario del Gruppo di mutuo aiuto, scrittore per diletto.
ADESSO BASTA !
Come bisogna reagire…
cosa fare durante il weekend, lacerati dai pensieri dell’ultimo ennesimo e violento colpo di fioretto ricevuto.
Un sottile e sfuggente tocco, una parola, una mail….stare male per niente o per tutto.
MOBBING la parola mai pronunciata come una forte malattia cui stare lontano.
Piango e penso che nulla ha più senso e che nulla potrà riportarmi alle migliori condizioni e situazioni del passato.
Ma deve, qualcosa deve accadere, per cambiare, per reagire, per tornare a sorridere.
Io, che sempre e da sempre ho dato la passione, la creatività per l’Azienda.
Io, che ancora adesso scambio opinioni, auguri con chi del passato ho incrociato.
Io, con la mia onestà intellettuale, la correttezza, l’educazione, l’entusiasmo e, passatemi,
l’intelligenza e la professionalità, ho insegnato la differenza…ora col dubbio del baratro.
Ed ora dopo 21 anni di intenso servizio…trattato come un novizio da educare, da maltrattare in modo sottile, da stancare…perché!
E’ questo che mi domando, sempre, ogni giorno perché.
Ma adesso Voi ditemi cosa occorre aspettare, cosa bisogna che io e chi come me continuiamo a sopportare.
Bisogna per forza ammalarsi col certificato, palesemente, per forza?
Cosa, in nome di chi dobbiamo sacrificarci..in questa vita che è anche altra vita e che vita è altrove.
MIGUEL, I MULINI A VENTO…E IL GRUPPO DI MUTUO AIUTO RISORSA – rapporto di un Volontario
Miguel è originario del Sud America, ha vissuto negli Stati Uniti, ma temendo di diventare obeso davanti alla televisione, ha scelto di vivere in Italia, perché più stimolante. Lo scopo della sua vita è di aiutare gli altri, facendo loro un po’ da padre, visto che non lo è nel privato. Per questo ha svolto il lavoro di OSS nella sanità. Ha subito mobbing e, licenziato ingiustamente, è una delle poche persone ad aver vinto la causa legale con diritto al risarcimento del danno e al reintegro, anche se ciò non si è ancora verificato in concreto.
Quello che però voglio qui raccontare è ciò che è accaduto di recente nel Gruppo di Mutuo Aiuto di Risorsa. Miguel è uno dei più assidui frequentatori del gruppo e dichiara di sentirne i benefici. E’ diventato socio di “fascia debole” in quanto ora è disoccupato e paga una quota annua di 5€, a copertura delle sole spese vive della nuova sede del gruppo, in via Dego, presso le associazioni di “Civediamoinviadego” della Circoscrizione Torino 1.
Quella sera, i partecipanti al gruppo erano abbastanza rilassati: stimolati dal “facilitatore” a dire cosa provavano in quel preciso momento, c’era chi vedeva cieli azzurri, chi semplicemente diceva di essere sereno. Anche Miguel era sereno, anzi di più, e prese a raccontare di come, da paziente di una clinica psichiatrica si trasformò in uno che aiutava gli altri. Per inciso, i suoi mobber cercavano di farlo passare per pazzo, ma non ci sono mai riusciti. Infatti Miguel ha una fiducia incrollabile nel fatto che prima o poi la giustizia trionferà ed in ciò è aiutato da una fede incrollabile nel divino. Ha anche tanti altri problemi, di salute, di casa, di soldi e forse, dice, sarà presto costretto a vivere in un camper, ma ha il sogno di comprare un appartamento tutto per lui. La sua calma di fronte a questi problemi è veramente “olimpica” e suscita la reazione di un’altra partecipante che giudica come le sue battaglie siano contro “i mulini a vento” perché sono troppe e di difficile soluzione. E’ proprio questo contradditorio il bello del gruppo, perché fa riflettere e, alla fine, aiuta tutti i partecipanti (da cui la definizione di mutuo aiuto).
In attesa del risarcimento, non si illude sul reintegro, perché si rende conto che i suoi capi ricomincerebbero da capo, Miguel sta cercando un nuovo lavoro e frequenta un corso della Regione Piemonte per la riqualificazione dei disoccupati. Pur avendo grande cultura e conoscendo ben 4 lingue, ha deciso di frequentare il corso per aiuto-contabile, perché – dice – l’importante è entrare e poi dimostrare le proprie capacità.
Riteniamo che la partecipazione attiva del lavoratore al suo reinserimento, la sua umiltà, ma anche la dignità che deve essere rispettata sia un mix indispensabile nel nuovo mondo del lavoro, poiché la dignità è quel di più che supera la vecchia concezione di diritti e doveri dei lavoratori.
Proprio la dignità è ciò che più mi piace in Miguel, e penso a quando, proprio per dignità, ha rifiutato l’offerta di un sostegno economico da parte di alcuni di noi: ecco, questi sono i personaggi che fanno dell’Associazione Risorsa un qualcosa di particolare, magari un po’…naif, ma che ormai da 20 anni cerca di aiutare, anche e soprattutto psicologicamente, chi soffre di disagio nel mondo del lavoro
Ferdinando Ciccopiedi
ASSOCIAZIONE RISORSA
Prevenzione e sostegno alle persone
colpite da mobbing e disagio sul lavoro