Ma che lusso !!!

“Per tre decenni, dopo la fine della Guerra fredda, il Vecchio continente ha potuto godere dei dividendi della pace, dedicando le risorse della difesa risparmiate al rafforzamento del welfare.
Oggi questo è un ‘lusso’ non più sostenibile, almeno non negli stessi termini”.

Parole di Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo S.p.A., in un recente convegno internazionale. Leonardo, industria che ha fatturato 14,7 miliardi nel 2022, l’83% del totale in armamenti (pardon, in difesa e sicurezza: le parole armi ed armamenti sono tabù in certi consessi) ha anche una partecipazione del 30,2% nell’azionariato del nostro Stato. Parole che hanno qualche traccia di conflitto di interesse?

Si pensava poi che la parola lusso si riferisse a orologi da 300.000 euro, a pullover da 2.000 euro in su, a 600 euro per una giornata da vivere in spiaggia. Invece no, lusso è anche lo stato sociale. Lusso è il sostegno alle persone fragili, lusso sono una sanità e un’istruzione di qualità.

Lusso era il reddito di cittadinanza, che, anche se con alcuni limiti, ha ridato speranza e dignità a centinaia di migliaia di persone povere. E lusso è, oggi, una sanità che necessiterebbe di risorse enormi posto che, ad esempio, ad una richiesta per un esame di colonscopia nel mese di agosto, il primo appuntamento possibile è stato a settembre… 2025! In Piemonte, questo, una regione nota per l’eccellenza del settore sanitario. Ovviamente, nel privato, l’attesa è di un paio di giorni…

Insomma, occorre investire di più in “difesa e sicurezza”. Ce lo chiede la Nato, ce lo chiede la geopolitica mondiale. E siccome la coperta è corta, cioè le risorse sono limitate, occorrerà tagliare da qualche parte. Nel welfare, in primo luogo. Semplice, no?

È una realtà, questa, che ci fa ricordare le parole di Nanni Moretti, dette in tutt’altro contesto: “Continuiamo così, facciamoci del male”.

d.m. – Tempi di Fraternità febbraio 2024

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