Walter Beccaria, uno di noi
Il 21 novembre di 12 anni fa moriva d’infarto Walter Beccaria, il fondatore de La goccia di Lube, insieme con sua moglie Marcella e altri undici loro amici. E domenica 24 novembre è stato ricordato in una messa celebrata a Marentino (Torino) sede legale dell’associazione. Chi era Walter? Vorrei spiegare in questo breve articolo perché lo considero il nostro volontario aggiunto, dislocato in un luogo sconosciuto e sicuramente meraviglioso, e nostro fan celeste. Ma qui, su questa terra, chi era? Che cosa faceva?

Nel 2011, esattamente un anno prima che mancasse, facevo uscire un libro, scritto con il mio amico Sandro Bocchio, intitolato “La porta spalancata – Accogliere conviene” (Sei) nel quale raccontavamo, tra le altre, anche l’avventura umana di Walter e Marcella (in quel testo portano gli pseudonimi di Enzo e Giulia). Le prime pagine del racconto dedicato a Marcella e Walter – dialogano tra loro, facendo memoria della loro storia – ci introducono a chi era il nostro grande amico. Ve le propongo, con qualche sottolineatura che riguarda il nostro presente.
ENZO (E’ WALTER)
Tutto comincia in modo apparentemente casuale, quando incontro Alessia. Sto tenendo un corso di formazione professionale: di fronte a me ci sono quattordici ragazzi, tra cui lei. Sono figli di famiglie economicamente disagiate. Ma il disagio, in alcuni casi, proviene anche da storie di abusi.
Con gli amici abbiamo attrezzato ad aula scolastica la stanza di una parrocchia. Ce la mette a disposizione il parroco, che stima il nostro tentativo. Mi affeziono ad Alessia (il nome è di fantasia) e, come me, gli altri insegnanti del corso.
E’ seguita da un’educatrice, particolarmente sensibile. Abbiamo frequenti incontri con le assistenti sociali per comprendere meglio le situazioni di questi ragazzi e per tentare di inserirli nel mondo del lavoro.
La storia con lei è, in un certo senso, il punto di arrivo di un percorso che coinvolge anche te, Giulia (è Marcella). Già da qualche anno, infatti, lavoro con una persona eccezionale, generosa, che si prodiga nell’aiutare un nostro amico conosciuto in carcere, dove mi reco ogni tanto con altri che hanno allacciato un bellissimo rapporto con alcuni detenuti ex terroristi…
GIULIA (E’ MARCELLA)
Da quella nostra presenza in carcere nascono tante cose, tra cui una cooperativa per dare lavoro agli ex terroristi e la inauguri più o meno nel periodo in cui conosciamo Alessia.
ENZO (E’ WALTER)
Si vede subito che è un tipo particolare: ha un desiderio grande, per sè e per la sua vita, e glielo si legge negli occhi. L’educatrice è una suora, che ha deciso di dedicarsi totalmente ai ragazzi di strada. Capisce che ci muove un amore al destino di Alessia, che ha una vicenda familiare dolorosissima. Al papà è stata tolta la patria potestà, la mamma ha problemi di dipendenza dall’alcool e cinque figli sulle spalle. Lei è la secondogenita e poi ci sono tre fratelli piccoli.
Fortunatamente l’educatrice prende sul serio il suo desiderio di felicità: Alessia scrive lettere in cui emerge tutto questo con forza. I servizi sociali segnalano il problema e viene fissato un incontro al Tribunale dei minorenni. Effettivamente la situazione va peggiorando, anche col suo, diciamo così, fidanzato. Lo conosciamo, viene spesso a prenderla al corso,, si vede che è geloso e perciò la “marca stretta”. Talora Alessia si presenta piena di lividi. Alla fine, si lascia convincere ad andare all’incontro fissato dal Tribunale. In quell’occasione la sua educatrice chiede al giudice di affidarla a una comunità. Da sola non ce l’avrebbe fatta. E’ a quel punto che nasce in me l’idea di ospitarla a casa nostra... anche solo per alcuni giorni, giusto il tempo per aspettare il trasferimento alla comunità di accoglienza…
GIULIA (E’ MARCELLA)
Sei tu a dirmi: “Cjhe cosa ne pensi se una di queste ragazzine del corso venisse qualcche giorno da noi?” E mi racconti tutta la stoai di Alessia.”
Marcella e Walter, da quel momento, crescereanno come famiglia-comunità, dando ospitalità a decine di ragazzi, giovani, adulti. Con la passione per l’altro che noi de La goccia di Lube vogliamo mettere nel seguire le persone che prendiamo in carico. Grazie Walter (e grazie a Marcella, nostro presidente onorario).
Adriano Moraglio