erbe selvatiche commestibili

Le erbe buone e che ci fanno bene

Nei nostri prati troviamo tante erbe “selvatiche” che ci possono nutrire. Ci possono anche aiutare se entriamo nel magico mondo vegetale con riconoscenza. Con gratitudine possiamo riconoscere la natura, l’ambiente in cui viviamo, osservando  le forme, i colori, i sapori, i profumi miscelati sapientemente. E’ commovente accorgerci di quanta fortuna abbiamo ad essere accolti in questa esperienza….

Ovviamente non si deve mangiare qualsiasi pianta se non si è sicuri al 100% della sua commestibilità

Cosa troviamo nel nostro prato? Ci troviamo in Piemonte e pertanto le erbe spontanee abbisognano di clima temperato.

Iniziamo con alcune, le più comuni, Piante con foglie commestibili:

La prima pianta che troviamo è il Tarassaco, da piccola li chiamavo girasoli, ma da noi si chiamano anche pisacan. Passavo ore nel prato a cercare queste foglie tenere per portarle a mia zia Maria e trovarle, alla sera, nell’insalata… magari accompagnate da un uovo sodo. Il Tarassaco o dente di Leone, aiuta la digestione e il fegato.

 

Pianta molto diffusa è l’Ortica. Si raccoglie con i guanti, si lava, si sbollenta e può essere utilizzata nelle minestre e nelle frittate. L’ortica è  remineralizzante e ricca di clorofilla. Qualche volta ho provato a camminare, “senza esagerare e con molta cautela” nelle ortiche e posso confermare che l’irritazione provocata aiuta a riattivare la circolazione.

 

Anche il Chenopodio (o farinello: per via della polverina sulle foglie), è una pianta abbastanza comune, viene anche detta spinacio selvatico. Anche se può essere consumato crudo, io lo trovo delizioso cotto (mi piace passarlo in padella e quando cotto versare sopra una pastella di farina di ceci, terminare la cottura, aggiungere un po’ di pepe e servirlo ben caldo). Ha proprietà remineralizzanti, emollienti, antireumatiche.

 

La Rumex acetosa è una  pianta selvatiche commestibile le cui foglie fresche dal sapore acidulo vengono impiegate in cucina, per insaporire le  insalate. Da piccoli  nelle nostre scorribande non mancavamo di masticare qualche foglia di questa “erba brusca”. E’ utile per sanare le infezioni della pelle.

 

La mia preferita è l’erba Silene tanto che quando la trovo cerco di proteggerla mettendovi dei rametti attorno. Il silene vulgaris è un sapore delicato e le foglie sono belle consistenti. Può essere consumata cruda o cotta (esattamente come gli spinaci) ed ha un’ottima azione emolliente.

 

La Boragine (Borago officinalis L) io la trovo nel mio orto, anni fa avevo comperato una bustina di semi che avevo sparso nel giardino, da allora lascio sempre andare in seme almeno una pianta e così ho sempre qualche bella piantina da raccogliere ed utilizzare nelle minestre, e nelle  torte salate. Ha  azione  antinfiammatoria, diuretica  e disintossicante.

 

Anche la rucola, pur essendo una pianta selvatica, la coltivo nel giardino (ho seminato semi di rucola selvatica). È buonissima fresca  nelle insalate miste, e anche sulla focaccia.

E’ digestiva, è ricca di micronutrienti, ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie

Papavero comune o Rosolaccio. Quando trovo le capsule dei  semi di papavero me ne metto in tasca qualcuna e vado a seminare i semi vicino al prato. Le foglie possono essere consumate crude o cotte utilizzando solo la rosetta di foglie prima che lo scapo fiorale germogli. Le foglie sono emollienti.

 

 

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