IPM e ruolo degli educatori: intervista alla Dottoressa Gabriella Picco

Torino, 24 Gennaio 2024

La nostra Chiara Callegari, associata di Aporti Aperte, ha intervistato Gabriella Picco, Vicedirettrice dell Istituto Penale Minorile “Ferrante Aporti” nonché Responsabile dell’Area Pedagogica.

Dottoressa, qual è lo scenario attuale riguardo alle misure detentive nei confronti dei minori?

La procedura penale n° 448/1988 determina l’apertura dei Centri di Prima Accoglienza (CPA) fino a quel momento non previsti da nessuna legislazione.

Le strutture di prima accoglienza (CPA) sono strutture di tipo carcerario ma che fungono da “filtro” per ospitare il soggetto in stato di arresto ma in attesa di convalida del Giudice oppure una volta terminata la pena in attesa di ricollocazione (Comunità/ altri servizi) o ritorno a casa.

Oltre alle norme previste dall’ ordinamento penitenziario del 26 luglio del 1975, nel 2018 il d. lgs. n° 121 affronta tematiche più approfondite rispetto alle misure detentive nei confronti dei minorenni, prevedendo una detenzione “riparativa”, quindi volta alla rieducazione.

Cambiano alcune modalità di intervento all’ interni degli istituti di pena per minori. Ad esempio più colloqui telefonici e di maggior durata con i familiari e/o con il personale specializzato come gli assistenti sociali.

L’assistente sociale ha un ruolo di regia nei colloqui individuali, fa da tramite con l’ autorità giudiziaria.

Qual è il ruolo degli educatori all’interno dell’IPM e quanto sono importanti nel percorso “riparativo” dei ragazzi?

Gli educatori partecipano all’attività di gruppo per l’osservazione scientifica della personalità dei detenuti e degli internati e attendono al trattamento rieducativo individuale o di gruppo, coordinando la loro azione con quella di tutto il personale addetto alle attività concernenti la rieducazione. Essi svolgono, quando sia consentito, attività educative anche nei confronti degli imputati. Collaborano, inoltre nella tenuta della biblioteca e nella distribuzione dei libri, delle riviste e dei giornali.

Grazie alla stessa riforma del 1975 viene introdotta la figura dell’ educatore sia negli istituti di pena per minori che nelle carceri. Attribuisce quindi all’educatore un ruolo che fino a quel momento veniva ricoperto, quando era possibile, da volontari esterni.

L’ educatore svolge anche un compito di portavoce dell’equipe trattamentale, è quello che tiene i contatti con le figure degli altri professionisti ed il ragazzo che riceve il trattamento. Monitora, coordina e partecipa alla attività previste (es: iscrizione ai corsi professionali, contatti con la scuola/ famiglia, le realtà che riguardano il soggetto). Si prefigura come responsabile del trattamento del detenuto sia a livello individuale che a livello di gruppo.

Attualmente quanti educatori sono presenti nell’IPM?

Nell’ equipe multidisciplinare dell’IPM oggi sono presenti 8 educatori che coprono 36 h settimanali.

Fonti:
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_5_5.page#:~:text=448%2F1988.,le%20esigenze%20educative%20del%20minore

https://presidenza.governo.it/USRI/ufficio_studi/normativa/L.%2026%20luglio%201975,%20n.%20354.pdf

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