SAMANTHA CRISTOFORETTI – ASTRONOMIA

La prima donna europea al comando dell’ ISS

Samantha Cristoforetti, astronauta, aviatrice e ingegnere italiana, nata a Milano il 26 aprile 1977 (44 anni), avida lettrice appassionata di scienza e tecnologia ma anche di materie umanistiche, sarà la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale (ISS) per la missione Expedition 68, a seguito di un accordo tra i partner internazionali del 19 maggio. I’equipaggio e i ruoli sono stati accordati dal Multilateral Crew Operations Pane! (MCOP), che comprende i rappresentanti di tutti e cinque i partners internazionali: l’Agenzia Spaziale statunitense NASA, l’Agenzia Spaziale russa Roscornos, l’Agenzia giapponese di esplorazione aereospaziale JAXA, l’Agenzia Spaziale canadese CSA, l’Agenzia Spaziale europea ESA.

In attesa dei piani operativi e delle date di lancio della Stazione Spaziale, sarà alla sua seconda missione spaziale, la prima durata 200 giorni tra il 23 novembre 2014 e l’11 giugno 2015, dove ha dimostrato di essere una leader altamente competente e affidabile durante la missione Neemo 23 della Nasa, come ricordato da Frank De Winne, astronauta dell’Esa e primo comandante europeo della Stazione spaziale. La nomina è stata annunciata dall’ESA, Agenzia Spaziale Europea. Il 2022 sarà l’anno della sua partenza. Sarà lanciata verso la Stazione Spaziale della Florida, USA con Kjell Lindgren e Bob Hines, astronauti della NASA, su una navicella spaziale SpaceX Crew Dragon, dell’Azienda aereospaziale del miliardario sudafricano Elon Musk. Onorata della nomina a comandante di una squadra capacissima in orbita sostiene che essere comandante non significhi dare ordini, ma essere un facilitatore per coordinare al meglio il lavoro di squadra e fare in modo che ogni problema possa essere risolto.

“Tornare sulla Stazione spaziale internazionale rappresentando l’Europa è di per sé un onore”, sono state le prime parole pronunciate dall’astronauta italiana, pubblicate dall’ ESA. “Sono onorata della nomina a comandante e non vedo l’ora di attingere all’esperienza che ho acquisito nello spazio e sulla Terra per guidare, una squadra molto capace”.

Maria Grazia Toma

Da rivista VIVO (giugno 2021) “VIVO ASTRONOMIA”


ASTRONOMIA

Una strada per seguire le Stelle…

“L’astronomia è la scienza che si occupa dell’Osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. Studia le origini e l’evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l’universo e che possono essere osservati sulla sfera celeste”. Certo una descrizione sintetica, ci dice Edoardo Baffigo, leggendo la descrizione su wikipedia che riassume in poche parole ciò che ha attirato l’umanità dai suoi albori, stimolando lo sviluppo delle facoltà intellettuali di quegli esseri senzienti che si apprestavano a divenire la Specie dominante del loro pianeta, nel bene e nel male. La cognizione dello scorrere del tempo, il riconoscere l’andamento delle stagioni, l’identificare in cielo figure amiche o nemiche a seconda delle circostanze e derivarne così miti e leggende; primi, rudimentali passi di un processo di analisi e comprensione che ha dato l’impulso necessario per lo sviluppo di molte altre scienze collegate, ed ha plasmato la vita e la società odierna. La settimana di sette giorni? Sette sono i corpi celesti che si vedono muovere con regolarità in cielo, ad occhio nudo: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno (che tra l’altro rivelano l’etimologia dei nomi dei giorni). Ed il mese medio di trenta giorni, cosa è se non il ripetersi del ciclo Lunare? Ciclo che ogni dodici ripetizioni ripropone lo stesso cielo, da cui la definizione di “un anno” trascorso. Ma poiché l’appetito vien mangiando – si suol dire – ecco che da questi primi semi crescono via via piante sempre più complesse: misurare il presente e predire in qualche modo il futuro sviluppano matematica e geometria, chiedersi il perché tutto questo accada diventa Filosofia, associare certi astri alle stagioni dà impulso all’Agricoltura, solamente per citarne alcuni. Fino a giungere ai giorni nostri, dove tenere il passo delle scoperte sempre più frequenti diventa difficile, e talvolta assai arduo per chi non sia del mestiere. Oggi il cielo è sempre più inquinato dalle luci artificiali, la vita è frenetica e lontana dal contatto sereno con la Natura, il bisogno di essere ininterrottamente connessi ha trasformato il cartesiano “Cogito, ergo sum” nel più attuale “Digito, ergo sum”, rendendoci paradossalmente asociali nell’era dei social nonché potenziali vittime di stress: allora, perché non prenderci una pausa, alzare per un momento gli occhi dallo smartphone e di scoprire la bellezza del cielo notturno? Quasi come ritornare bambini, ed aprirsi al mondo con curiosità e stupore. E se è vero che un bambino inciampa e cade spesso muovendo i suoi primi passi, sfogliare le pagine di quell’immenso libro che è la volta celeste con l’aiuto di chi già ne conosce molti capitoli può essere un valido aiuto. Noi del GAVR ci siamo, offrendo la possibilità di partecipare a serate osservative ed incontri teorici, come abbiamo sempre fatto sino all’insorgere delle limitazioni sanitarie. Victor Hugo scrisse: “C’è chi si fissa a vedere solo il buio. lo preferisco contemplare le stelle”.

 

Ognuno di noi ha il suo modo di guardare la notte.

Edoardo Baffigo

Da rivista VIVO (giugno 2021) “VIVO ASTRONOMIA”

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