Da Gagarin all’Apollo quattordici e quindici ”Un 2021 di importanti anniversari”

Aprile 2021

“Durante la missione, in particolare nel viaggio di ritorno sulla Terra ho sentito un profondo cambiamento spirituale, quasi un’Epifania, un dono imprevedibile,una connessione con una presenza importante nell’Universo”. Sono le parole di Edgar Mitchell, astronauta NASA dal 1966 al 1972, che era il pilota del modulo lunare della missione Apollo 14, nel 1971. Quel viaggio gli cambiò la vita. Pilota della Marina statunitense, una libera docenza al MIT di Boston, era considerato da tutti lo scienziato e tecnologo degli astronauti. “Sa tutto di tutto”, dicevano di lui alla NASA. Il 5 febbraio 1971 scese sulla Luna con il comandante dell’Apollo 14, Alan Shepard: una missione che nel 2021 celebra i 50 anni. È stata una celebrazione con i familiari degli astronauti – tutti e tre deceduti, tra il dicembre 1994 e il 4 febbraio 2016, proprio quando ci lasciò Ed Mitchell – e con alcuni tra gli astronauti e i tecnici che lavorarono per Apollo 14, la missione che portò l’uomo sulla Luna per la terza volta. La sua storia, soprattutto del dopo-missione è davvero unica. Fondò a Palo Alto in Florida, l’Istituto di Scienze Noetiche (da “Noesis” – basato sull’intelletto) diventando ricercatore sulla psiche dell’uomo e alla ricerca di una chiave di comprensione dell’Universo, che secondo ciò che asseriva “Ed”, si trova nella nostra mente. Convinto assertore del Fenomeno Ufo, Mitchell era cresciuto da ragazzo a Roswell, celebre cittadina nota per un assai presunto atterraggio crash di un’astronave con alieni a bordo, ha sempre e pubblicamente asserito che i governi e servizi segreti ci nascondono molte verità sul fenomeno. Oltre ad Apollo 14, il 2021 sarà l’anniversario dei 50 anni dell’Apollo 15, che in luglio verrà celebrata a Cape Canaveral alla presenza del suo comandante, David Scott oggi ottantottenne e il primo uomo a pilotare una jeep sulla Luna in quei trionfali giorni dal 31 luglio al 2 agosto 1971. E di Harrison Schmitt, astronauta geologo che addestrò gli astronauti per la parte esplorativa sulla Luna, che era dell’equipaggio di riserva, e che poi sbarcherà 16 mesi dopo con Apollo 17. E poi il 2021 è anche l’anniversario dei 60 anni del primo uomo nello spazio, il russo Jurij Gagarin, che effettuò un volo di 108 minuti in orbita il 12 aprile 1961: “Vedo la Terra azzurra sotto di me, è meraviglioso” dichiarò come prima storica frase dallo spazio. Si sono celebrati eventi non solo in Russia, ma in tutto il mondo. Già da molti anni quella del 12 aprile è stata definita la “Juri’s night” (la notte di Jurij), poiché prevede notti di eventi tra osservazioni astronomiche e rassegne a tema spaziale.

A maggior ragione quest’anno, in un 12 aprile che celebrerà anche il 40° anniversario del primo, storico volo di uno Space Shuttle.

È stato Robert Crippen, che fu pilota al fianco del comandante Young, la star delle celebrazioni del primo lancio del rivoluzionario veicolo spaziale,

che sempre in questo 2021 celebra i 10 dall’ultimo dei suoi voli, avvenuto nel luglio 2011, quando portò in orbita il modulo spaziale italiano PMM,

come ci dice Antonio Lo Campo.

G.Boc    

 

 

 

 

 

Da rivista VIVO (aprile 2021) VIVO SPAZIO”

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