E’ capace di farlo anche un bambino: la sfida dell’arte contemporanea.
Sabato 9 novembre alle ore 17 nel salone di via Brunetta si è svolto il primo incontro del progetto “La bellezza è a casa nostra”.
Accompagnati dal prof. Guido Capetti siamo stati guidati in un viaggio, appassionante e sfidante,alla scoperta dell’arte contemporanea.
La sfida non era semplice sia per i molti pregiudizi che per la scarsa conoscenza, ma il pomeriggio invece ha svelato modalità inaspettate che hanno fatto emergere nei partecipanti molte domande ed interrogativi sulla realtà che oggi tutti viviamo.
E’ così emerso il desiderio di bellezza che ciascun uomo e donna porta in sé, in qualsiasi condizione si trovi a vivere.
Proviamo ora a dare una breve sintesi dell’introduzione al percorso che ci è stato proposto:
Tenere vivo il fuoco. Sorprese dell’Arte Contemporanea
Mai nella storia dell’uomo abbiamo avuto tanta produzione artistica come in questo nostro tempo. Mai ci sono stati altrettanti artisti, non solo come quantità assoluta (che sarebbe logico visto che siamo in sette miliardi sulla terra) ma anche come percentuale di persone che hanno scelto l’arte come propria strada.
Perché c’è tanta voglia e tanto bisogno di arte? L’arte è l’attività che fa balzare l’uomo oltre se stesso, che è lo spazio dell’imprevisto, del non necessario, del gratuito. È il luogo in cui il desiderio che muove l’uomo in ogni istante della sua vita, tenta di oggettivarsi in una forma, in una parola.
È la stessa cosa da sempre, dal tempo delle incisioni rupestri di Lascaux sino ad oggi. Così come non c’è un tempo senza arte, non c’è neppure un codice che assicura sulla bontà dell’arte. Come ha detto uno degli artisti che presenteremo, Damien Hirst, uno dei fenomeni dell’arte contemporanea, personaggio insieme da scandalo e da copertina: «L’arte è vera se capisci qualcosa dell’essere vivi che non avevi mai capito prima».
Una cosa certa è che l’arte non può mai essere uguale a se stessa, deve accettare sempre il rischio del nuovo, del non detto prima. Anche a costo di fallire, di deragliare clamorosamente rispetto alla sua natura.
C’è un’altra caratteristica dell’arte: conosce solo un tempo, ed è il tempo presente. Questo vale per sempre, nel senso che anche quando guardiamo una grande opera del passato, questa non è grande per statuto, ma è grande perché fa vibrare le corde del nostro presente, secondo uno sguardo che non è quello di nessun altro tempo della storia.
L’incontro ha voluto offrire una via d’accesso a un mondo che il più delle volte appare lontano e difficile da capire.
Il percorso inizia con una provocazione che presenta con un linguaggio non per addetti ai lavori le caratteristiche dell’arte di oggi: si fa con tutto, è dappertutto, parla di tutto e rischia tutto.
L’intenzione è quella di provocare lo sguardo di ciascuno e favorire un dialogo, piuttosto che una spiegazione.