Cenni storici

Mentre l’archeologia industriale, intesa come comprensione e documentazione delle testimonianze storiche industriali, è una disciplina che in Gran Bretagna ha una lunga tradizione di ricerca sul campo, ed un ruolo istituzionale consolidato, in Italia invece è una disciplina giovane, avviatasi negli anni Settanta del XX secolo, nell’ambito della ricerca scientifica universitaria.
Malgrado tale giovinezza, gli studi di storici ed architetti hanno permesso a molti amministratori pubblici di tutelare e salvaguardare la memoria di siti e edifici non esteticamente belli ma importanti per la comprensione delle vicende produttive di un territorio.
La Provincia di Torino, in particolare, ha individuato nella “cultura-materiale” il cardine del proprio programma culturale. Al centro di questo progetto, che ha portato alla creazione di numerosi ecomusei o musei del territorio, c’è l’obiettivo di dare l’avvio di una ricerca che illustri i processi produttivi, i livelli tecnologici, le condizioni di vita, così da essere tradotti in un linguaggio comprensibile al grande pubblico
Avigliana, cittadina della bassa valle di Susa, famosa per i suoi laghi d’origine glaciale e per l’affascinante centro storico medievale, fu anche sede di un’importante realtà produttiva: il Dinamitificio Nobel.
I resti tuttora esistenti fanno di questo sito uno degli esempi più rappresentativi di archeologia industriale in Piemonte. Situato all’interne di un’area boschiva, ai margini del centro abitato, fu costruito nel 1872, anno di fondazione della Società Anonima Italiana Dinamite Nobel, costituita da un gruppo finanziario italo7svizzero. Lo stabilimento ha prodotto fino al 1888 gelatine esplosive e miro glicerina da cui si ricavavano giornalmente 600kg di dinamite. Vi trovarono impiego più di duecento operai e raggiunse il massimo sviluppo nei successivi tredici anni, quando fu ampliato con nuovi fabbricati, per la maggior parte scavati nella montagna, destinati alla produzione di acidi e solfati. Ottenne riconoscimenti internazionali sia all’esposizione di Parigi del 1878, dove vinse una medaglia d’oro, sia a quella di Milano del 1881 e a quella di Torino del 1884; Le due guerre mondiali coincisero con un periodo di grande attività della fabbrica, e durante la 2° guerra mondiale subì più di un bombardamento alleato. Cessò l’attività negli anni Sessanta del XX secolo ed in seguito un parte delie strutture fu riconvertita ad uso industriale, una parte abbattuta ed una terza parte, quella più caratteristica in quanto testimonianza materiale di un’architettura finalizzata alla specifica produzione, fu lasciata in stato di completo abbandono.

Grazie ad un finanziamento dell’Unione Europea, alla fine del secolo scorso lo studio di architettura L’Archingegno aveva curato il recupero della sezione di stabilimento di proprietà del Comune di Avigliana.
L’Associazione Amici di Avigliana e la Coop. ArteFacta, grazie ai finanziamenti ottenuti dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Avigliana e dalla Compagnia di San Paolo avevano realizzato l’allestimento e il percorso espositivo tematico multimediale all’interno delle parti di Dinamitificio recuperate. Il Museo fu inaugurato nel settembre del 2002.
Purtroppo negli ultimi anni il museo ha subito pesanti atti di vandalismo che lo hanno riportato in uno stato di parziale abbandono.
Oltre a pannelli esplicativi e audiovisivi che, con filmati d’epoca, documentavano le varie fasi della lavorazione degli esplosivi si potevano visitare il rifugio anti aereo per le maestranze ed i vari cunicoli e le camere di scoppio, riportati alla luce durante i lavori di ristrutturazione. Erano presenti inoltre alcune suggestive simulazioni sonore che si prestavano a richiamare alla mente le condizioni di lavoro estremamente difficili dell’epoca. Dal dicembre 2007 erano stati inoltre recuperati dall’Ass. Amici di Avigliana, importanti materiali originali, tra cui alcuni macchinari di lavorazione ed oltre 300 volumi di letteratura specialistica internazionale appartenenti alla Biblioteca originale del Dinamitificio.

Purtroppo nella seconda metà dello scorso decennio il museo ha subito pesanti atti di vandalismo che lo hanno riportato in uno stato di parziale abbandono.
Negli ultimi anni l’Associazione Amici di Avigliana si sta adoperando per reperire i materiali e le informazioni ancora disponibili, raccogliendole nelle pagine di questo sito.