Breve presentazione del Dinamitificio Nobel di Avigliana

A est della palude dei Mareschi si trovano i monumentali resti della più importante fabbrica mondiale di esplosivi degli anni ’40.
La ragione principale di tale scelta dislocativa fu certamente la presenza di formazioni collinari che consentivano una protezione dell’abitato dagli effetti delle deflagrazioni che potevano essere causate da questa pericolosa attività. Il complesso che rappresenta uno degli esempi più interessanti di architettura industriale d’inizio secolo, fu tra i primi stabilimenti industriali di Avigliana; allora era denominato “Società Anonima per la fabbricazione della dinamite, brevetto Nobel “. Per iniziativa di un gruppo di cinque banchieri parigini e della Società Alfred Nobel di Amburgo si diede inizio alla realizzazione dello stabilimento che venne completato nel 1873. Nel 1908 la Società Nobel acquistava inoltre dalla famiglia Cravotto altri terreni in regione Allemandi per l’insediamento di stabilimenti per la produzione di nuovi tipi di polvere. Nel 1825 dal piccolo reparto del “primogenito” stabilimento Valloya, su brevetto dell’americana Dupont, prese avvio la fabbrica di vernici Duco, complesso che entrò, in seguito, nel Gruppo Montecatini.

Durante l’ultimo conflitto mondiale l’area fu teatro di bombardamenti e soggetta ad azioni partigiane. La successiva crisi delle commissioni militari e le variate esigenze dislocative provocarono il decadimento progressivo del complesso industriale che cessò la produzione negli anni ’60 del secolo scorso. Recentemente su questo stesso tessuto hanno ripreso forza varie attività, raggruppate in un Polo Integrato di Sviluppo, dando vita ad una moderna e dinamica zona industriale.

Il Museo, (momentaneamente chiuso) inaugurato nel settembre del 2002, è stato allestito dall’Associazione Amici di Avigliana che collabora ancora per le visite guidate. Oltre a pannelli esplicativi e audiovisivi che, con filmati d’epoca, documentano le varie fasi della lavorazione degli esplosivi si possono visitare il rifugio anti aereo per le maestranze ed i vari cunicoli e le camere di scoppio, riportati alla luce durante i lavori di ristrutturazione. Sono presenti inoltre alcune suggestive simulazioni sonore che si prestano a richiamare alla mente le condizioni di lavoro estremamente difficili dell’epoca. Dal dicembre 2007 sono stati inoltre recuperati dall’Ass. Amici di Avigliana, importanti materiali originali, tra cui alcuni macchinari di lavorazione ed oltre 300 volumi di letteratura specialistica internazionale appartenenti alla Biblioteca originale del Dinamitificio.

COME SI ARRIVA

Percorrendo la SS. 25 (provenienza da Torino) appena superato l’abitato di Avigliana superare il cavalcaferrovia e al semaforo svoltare a sinistra verso la zona industriale. Alla prima rotonda girare a sinistra (percorrendola per i suoi tre quarti) alla successiva rotonda girare a destra (percorrendola per un quarto) e subito a sinistra.