Architetture religiose

Chiesa di San Pietro

Situata al centro dell’omonimo borgo pare sia stata fondata da Giuseppe Birillo di Novalesa, tra il IX e X secolo dopo la distruzione della loro abbazia da parte dei saraceni e su un preesistente tempio pagano. La parte più antica oggi esistente (le due absidi) risale tra la fine del X secolo e gli inizi dell’XI; la costruzione del campanile e l’ampliamento dell’edificio alla fine dell’XI secolo- inizi del XII. La prima cappella a sinistra si colloca oltre la metà del Trecento, mentre la seconda a sinistra risale oltre la prima metà del XV secolo; il fastigio della facciata venne eseguito entro il 1450. L’ultimo intervento per la valorizzazione scenografica della chiesa si ebbe nel 1842 con la costruzione della scalinata in cotto e pietra.
Essa presenta caratteristiche prettamente romaniche. Si sono aggiunte successivamente decorazioni in stile gotico tra il XIV e il XV secolo. Ha tre navate. All’interno vi sono numerosi affreschi, eseguiti tra l’XI e il XV secolo.

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Annesso alla Chiesa, sul lato est, dalla fine del secolo XVIII vi è un piccolo cimitero recintato, non più in uso dall’inizio del secolo XX.

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Chiesa di San Giovanni

La chiesa è sita in piazza Conte Rosso. Fu fondata del XII secolo. I lavori, ripresi ed interrotti più volte terminarono sotto Amedeo V. Lo stile della chiesa era gotico, comunemente seguito a quei tempi, e la facciata ne conserva le caratteristiche. Conserva lo stile gotico anche l’atrio, che faceva parte della chiesa prima delle modifiche del sec. XVII, quando l’edificio venne modificato radicalmente, in cui sono in parte conservati affreschi tre-quattrocenteschi. Conserva un pregevole campanile del XIV secolo, notevole per la forma caratteristica delle trifore e per i preziosi dischi di maiolica decorata, fissi sopra la cella campanaria.
L’interno è una piccola pinacoteca di Defendente Ferrari. Si ammirano cinque trittici ed altre opere dell’artista o della sua scuola.
Da notare anche il bellissimo altare del Beato Cherubino Testa, ricco di marmi vari, scolpiti e dorati.
 
 

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Le origini della chiesa di Santa Maria Maggiore in Borgo vecchio sono incerte. Le prime notizie risalgono al 774 quando vennero realizzati i primi rifacimenti dopo i gravi danni subiti dalla Chiesa nel 773 nel corso della battaglia tra Carlo Magno ed i Longobardi.
Nel 806 fu distrutta da un’orda dei Saraceni. Soltanto tra il 900 e il 980 con Arduino Glabrione e Manfredi I la chiesa ebbe il suo secondo rifacimento.
È del XII secolo il primo documento che faccia esplicitamente riferimento alla chiesa. Nel 1159 l’imperatore Federico I conferma, tra i privilegi della Chiesa di Torino, la corte di Avigliana con il castello, la pieve ed il distretto. Nel 1164 Federico Barbarossa, in lotta contro il Beato Umberto III, ordinò la distruzione tanto del castello, quanto della chiesa di Santa Maria e dei Portici di Borgo Vecchio. Successivamente nel 1165 il vescovo torinese Carlo e poco dopo nel 1170 il conte Umberto III, dimostrano interesse alle sorti complessive della prevostura di Oulx compresa la chiesa di Avigliana. Il terzo rifacimento della Chiesa avvenne tra il 1215 ed il 1223 ad opera di Tomaso I, figlio di Umberto III.
L’edificio in epoca quattrocentesca era a tre navate, costituite ciascuna di tre campate, con l’aggiunta del presbiterio e del coro ed impianto pentagonale dell’abside. L’impianto quattrocentesco rimarrà probabilmente invariato fino al XVII secolo.
Nel 1536 la chiesa fu distrutta per la quarta volta in seguito a un’incursione dei francesi. La Chiesa venne riedificata per opera di Emanuele Filiberto dopo la cacciata dei Francesi (battaglia di San Quintino, pace di Chateau Cambresis 1557-1559). Con questo rifacimento la chiesa perse la sua fisionomia originale a sesto acuto.
Prima della fine del XVII secolo la chiesa ebbe la sua quinta riedificazione con le attuali linee di ispirazione barocca. Delle linee originarie rimangono il campanile e l’abside, ed anche il coro conserva la forma a sesto acuto. Per ulteriori informazioni sulla Chiesa clicca qui.
 
 

Chiesa di Sant’Agostino


La chiesa di Sant’Agostino fu eretta intorno al 1470 in qualità di convento agostiniano sulla preesistente chiesa della Misericordia. In epoca napoleonica il complesso fu soppresso e acquistato all’asta dal governo francese, ma verso il 1880 la marchesa Clementina Briançon di San Tommaso contribuì all’acquisizione del bene da parte dei padri gesuiti perché ne ristabilissero le funzioni religiose.
Il territorio di Avigliana era in quegli anni in piena espansione industriale e demografica dovuta all’insediamento di nuove fabbriche. Il convento svolgeva un’importante funzione per la nuova comunità. Negli anni Settanta del ‘900 i gesuiti lasciano Avigliana e il complesso viene acquistato dal Comune. Nel 1975 il Comune cede all’ospedale parti della proprietà del convento, compresa la chiesa, che continua ad essere consacrata. Le vicende successive hanno praticamente reso indisponibile l’uso della chiesa, chiusa, e diventata magazzino per la struttura ospedaliera.
L’accesso dei colombi a seguito della rottura dei vetri hanno reso l’ambiente di estremo degrado.
Nel giugno 2021 si è firmata apposita Convenzione tra ASL TO3 (proprietaria dell’immobile storico), il Comune nel cui territorio si trova lo stesso e la nostra Associazione per ridare una nuova vita al luogo. Grazie l’ASL TO3, che ha provveduto a fare pulizia interna ed esterna all’edificio. ed alla generosità della Fondazione Magnetto e del Gruppo Ilmed sono iniziati nel novembre 2021 i lavori di restauro dei dipinti di ingresso e di facciata.
Al suo interno la chiesa presenta ancora parte degli ornamenti originali, come il pulpito in legno di noce, una completa via crucis policroma di gesso. L’affresco del Beato Cherubino nella cupola centrale indenne da infiltrazioni e il bel dipinto di Rodolfo Morgari del 1892.
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Chiesa della Madonna delle Grazie

La Chiesa della Madonna delle Grazie (già della Santissima Trinità), di proprietà comunale e recentemente restaurata, racchiude momenti importanti di storia e testimonianze artistiche significative. L’edificio risale al 1200 e vi risiedevano gli Umiliati, un ordine “povero” che è stato poi soppresso nel XVII secolo. Era la chiesa aviglianese più grande, prima delle demolizioni conseguenti alla fortificazione sabauda contro i Francesi del XVI secolo. Si sono poi succeduti i Certosini, che vi sono rimasti sino al 1732. La chiesa è sempre stata cara agli aviglianesi che già l’8 dicembre 1638 festeggiavano con solennità, fortemente voluta anche dal Consiglio comunale di allora (che si riuniva nel refettorio dell’edificio), l’Immacolata Concezione. L’immagine della Madonna, prima situata in apposita cappella (ve ne erano ben 13) ed ora posta sull’altare centrale, è sempre stata oggetto di grande devozione da parte della popolazione non solo aviglianese (non ultimo il colera del 1854) e testimone di guarigioni miracolose attestate dalla Chiesa.
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Santuario della Madonna dei Laghi

Il santuario, affacciato sul lago, è gestito dai salesiani. Nonostante sia diverso l’architetto, le maestranze che vi lavorarono sono le stesse che operarono al Monte dei Cappuccini di Torino, per cui non poche sono le somiglianze tra i due edifici religiosi, specie nell’architettura esterna.
I lavori per la costruzione dell’edificio possono farsi risalire al novembre 1622, per volere del duca di Savoia Carlo Emanuele I.
Casa Savoia era molto legata al luogo poiché, secondo la tradizione, Bona di Borbone, sposa di Amedeo VI, il “Conte Verde”, avrebbe sostato in preghiera innanzi all’immagine della Madonna, ancora conservata all’interno del santuario, chiedendo di poter avere un erede maschio: ciò si verificò, e il Conte Verde poté trasmettere la sua discendenza al figlio Amedeo VII di Savoia, il “Conte Rosso”.
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