Agostiniani e Gesuiti a Sant’Agostino
Gli Agostiniani ed i Gesuiti al monte Piocchetto in Avigliana
1. La storia in breve e la marchesa Clementina Briancon di S. Tommaso.
Secondo il frate cappuccino Placido Bacco da Giaveno (1808-1879), storico di Avigliana ed appassionato archeologo, tutto inizia con il Padre Agostino de Anna di Carignano che, essendosi recato ad Avigliana per fare il quaresimale nella chiesa di S. Giovanni Battista ufficiata dai Canonici regolari di S.Bernardo di Menton l’anno 1465 vi predica con tanta efficacia che il Comune ed il Beato Amedeo IX di Savoia lo invitano ad erigervi un convento accanto alla Chiesa della Misericordia sul ciglio del monte Piocchetto, fuori Avigliana. Con l’aiuto economico dei nobili Andrea Balbis e Filippo Testa il monastero viene terminato nel 1470 e la religiosa famiglia ed il noviziato ne prendono possesso. Il Beato Cherubino Testa, nato ad Avigliana nel 1451, è stato il primo novizio, il primo studente, il primo sacerdote ed il primo che vi muore in fama di santità il 17 dicembre 1479, a soli 28 anni ed ivi viene sepolto. Si ammirava sulla facciata, presso la porta d’ingresso, san Cristoforo dipinto in abito da gigante. Ai tempi di Napoleone I, 1802, il convento viene soppresso. Posto questo convento all’asta dal governo francese, venne acquistato da Blandino di Avigliana, il quale ne rovina in parte anche la chiesa. Una parte degli ornamenti, tra cui le sacre tavole, passarono alla chiesa ed alla casa parrocchiale di S. Giovanni Battista, il pulpito ed il balaustro scolpiti in legno di noce si vedono conservati nella chiesa di Santa Maria di Borgo Vecchio, il coro parimenti in legno di noce segnato dal monogramma del Nome di Gesù adorna il coro della Madonna delle Grazie. Nel 1805 il corpo del Beato Cherubino viene traslato dalla chiesa di Sant’Agostino alla Chiesa di S. Giovanni e, a seguito di alcuni eventi miracolosi e del culto ininterrotto degli aviglianesi , la Chiesa concede la venerazione del Beato Cherubino nel 1865. Verso il 1880 la marchesa Clementina Carron di Briancon di San Tommaso (l’ultima discendente dei conti Carron, eminenti figure al servizio della corte sabauda di cui Giovanni Carron era stato segretario di Stato sotto Carlo Emanuele I il Grande 1562-1630) compra il convento e lo dona ai Padri Gesuiti che gli danno nuova vitalità spirituale ed aprono, dopo quasi un secolo, le porte del convento e la sua chiesa agli aviglianesi. La marchesa è prodiga di aiuti materiali e di consigli indirizzando la presenza dei Gesuiti anche in Buttigliera Alta e secondo le necessità spirituali di una nuova borgata che sta nascendo con la sempre più importante fabbrica Vendel: le Ferriere. Così si legge nella cronaca dei Gesuiti – provincia torinese- “… Sulla casa di Avigliana intanto s’era pur fatto un altro assegnamento, che servisse cioè per esercizi al clero e ai secolari, e a quest’uopo, la mercè dell’inesauribile generosità della contessa di S. Tommaso, si potè mettere mano a lavori di restauro e di ampliamento nel marzo del 1904. E furono tali, che tolsero affatto all’edifizio quel carattere di rusticità, che ancora aveva, riducendolo comodo e bello a meraviglia….”. Nel testamento della contessa, redatto nel 1904, (lei muore nel 1912) così si legge: “En donnant aux Pères de la Comp. De Jésus la Villa, dite de S. Agostino, afin q’il saient plus de facilité pour aider les oeuvres des Mères du Sacré Coeur , j’ai réservé un petit logement destiné au Chapelain Italien de la Villa S. Tommaso, on ne pour radonc pas ceder à des autres, étant en réalité des proprietaires de S. Agostino, et devant leur revenir s’il ne servait plus à cet usage. …”. Quindi il cuore di Clementina Carron legava S.Tommaso con S. Agostino in un servizio reciproco.
2. La storia recente
Nel 1971 i Gesuiti lasciano Avigliana, vendendo il complesso al Comune . La chiesa del convento, detta di S. Agostino, ricostruita sulle ceneri della chiesa della Misericordia, continua ad essere aperta al pubblico, sotto la direzione della parrocchia di S. Giovanni. Nel 1975 il Comune cede all’ospedale parti della proprietà del convento, compresa la chiesa, che continua ad essere consacrata. Nel progetto originario la chiesa sarebbe addirittura abbattuta e solo grazie all’intervento del parroco don Rolle, della Curia e della Sovrintendenza il progetto è stato modificato. Le vicende successive hanno praticamente reso indisponibile l’uso della chiesa, chiusa, e diventata magazzino per la struttura ospedaliera. L’accesso dei colombi a seguito della rottura dei vetri hanno reso l’ambiente di estremo degrado.
3. Il recupero ed il futuro
La chiesa richiede ora alcuni importanti interventi dopo la pulizia completa, radicale e sanitizzazione dell’ambiente (effettuata a cura dell’ASLTO3) con collegamento riscaldamento ed illuminazione, sistemazione del tetto che presenta alcune infiltrazioni interne, sostituzione vetri per impedire ingresso volatili, recupero di alcuni dipinti importanti in condizioni precarie (pregevole quello dell’altare raffigurante il Beato Cherubino), sistemazione accesso ed ingresso chiesa. Per questi interventi la ns. Associazione Amici di Avigliana, secondo le proprie finalità che mirano a tutelare e valorizzare i beni presenti sul territorio (vedi tra gli altri la creazione del Museo Dinamitificio, il restauro delle Cappelle e dei piloni votivi in Avigliana) cerca contributi e sponsor. E’ prossima la stipula di apposita convenzione tra l’ASL TO3 (proprietaria dell’immobile), la ns. Associazione ed il Comune di Avigliana per la gestione dell’immobile sacro.
Essendo bene storico della Comunità aviglianese, con l’intervento dell’ASL TO3 nella pulizia e nella messa in sicurezza dei locali, del Comune per tutelare l’interesse storico del bene, della Parrocchia per le valenze spirituali dello stesso legate alla presenza del Beato Cherubino Testa (si legge nelle cronache dei Gesuiti ”…L’8 ottobre 1905 la Casa di Avigliana fu fatta meta di una solenne processione ricorrendo quel giorno il centenario della traslazione del corpo del B. Cherubino Testa, aviglianese , dalla chiesa di S. Agostino, poscia distrutta, alla parrocchiale di S. Giovanni, con la presenza del card. Richelmy”), la Chiesa di S. Agostino può essere bene importante fruibile dalla comunità aviglianese per gruppi di preghiera (già presenti nella piccola cappella dell’ospedale), per mostre e finalità culturali del territorio, in particolare legate alla figura del Beato Cherubino ed alla storia aviglianese.
Foto dall’archivio dei Padri Agostiniani
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