Cenni storici

 

Il Presepe nasce nel lontano autunno 1972, grazie ad alcuni giovani che frequentano l’oratorio parrocchiale, incoraggiati da l’allora vice parroco, dando vita al ” Gruppo Giovanile San Giuseppe “.

Le prime rappresentazioni del Presepe sono nel classico stile orientale con le caratteristiche ambientazioni di un villaggio della Palestina.

Oltre che alla passione per il Presepe il gruppo condivide anche un grande amore per le vicine montagne delle Valli di Lanzo ed è così che nel 1977 decide di allestire, grazie anche alla disponibilità di un nuovo locale ( vecchio teatro parrocchiale ), un presepe inserito in un ambiente che riproduce con fedeltà il paesaggio e l’architettura delle vicine valli.

Si inizia così la costruzione delle prime baite realizzate in pietra e scagliola che ancora oggi sono il nucleo centrale del Presepe. L’anno successivo si predispone lo sfondo centrale per migliorare la prospettiva e avere anche la possibilità di creare il primo ruscello con acqua corrente.

Negli anni a seguire si abbellisce la parte frontale con l’aggiunta di una sorgente e di un laghetto ghiacciato.

Nel 1984 nasce il ” borgo del pozzo ” e nel 1985 lo si completa con l’aggiunta dello sfondo montagnoso, del cielo stellato e di appositi effetti luce che creano l’alternarsi del giorno e della notte, dell’alba e del tramonto.

Presepe in stile orientale

Rappresentazione in stile orientale                                                                I primi volantini pubblicitari

 

Il presepe inizialmente statico, dal 1988 si anima con la realizzazione di personaggi in movimento : al pastore, al mugnaio, all’arrotino alla massaia, al fornaio e allo zampognaro che si muovono con i gesti usuali dei loro mestieri, fanno compagnia esponenti di attività ormai rare o estinte, come lo scalpellino, lo stagnino, lo zoccolaio.

Nel natale del 1990 dopo vari tentativi, finalmente sul Presepe scende una fitta nevicata. Si coronano pertanto gli sforzi del gruppo che da anni ricercavano il realismo di questo effetto scenografico destando così lo stupore e la curiosità di numerosi visitatori.

Nella prima metà degli anni 90 si rifinisce il ” Borgo ” con l’aggiunta della ” locanda dei tre re ” e l’inserimento di ulteriori personaggi in movimento ( la formaggiaia, lo spalaneve, la filatrice, il fornaio e la lavandaia.

Il fornaio                                               La lavandaia                                      La locanda dei tre re


Per il ventesimo anniversario ( 1997 ) si realizza una grande stella cometa della lunghezza di 12 metri. Da allora ogni anno viene issata sul campanile della chiesa di San Giuseppe e la sua luce è un forte richiamo per tutti i visitatori.


Nel 2002 viene rivoluzionato il primo piano del plastico modificando completamente la scenografia. Si amplia il “borgo del Pozzo ” con la realizzazione di nuove case e vengono costruiti nuovi personaggi ( lo spazzacamino e il maniscalco ).

 

Lo spazzacamino                                                   Il maniscalco


Nel 2005 prende vita la figura della contadina intenta nel quotidiano lavoro della mungitura.


 

Nel Natale dell’anno successivo, utilizzando l’ultimo spazio disponibile per l’ampliamento della parte anteriore del plastico, si concretizza uno dei movimenti più complessi sia dal punto di vista meccanico che elettrico: quello dei muratori intenti alla costruzione di una  nuova baita. Si tratta di quattro personaggi ognuno dei quali dedito alla propria mansione ed in perfetto sincronismo con gli altri.


Negli anni successivi, non avendo più possibilità di ampliamento, gli sforzi sono rivolti a migliorare le scenografie. Si utilizzano nuove tecnologie rendendo pertanto ancora più realistico l’effetto della nevicata e finalmente il cielo stellato viene attraversato da una luminosa stella cometa.

L’intero presepe è realizzato con materiali poveri quali pietra, legno, scagliola e telo di sacco. Le baite e gli alpeggi riproducono fedelmente l’architettura delle nostre vallate e sono costruiti utilizzando frammenti di pietra abilmente assemblati. 


I personaggi animati sono completamente fabbricati dai componenti del gruppo che con maestria modellano i volti e danno vita alle figure utilizzando leve, tiranti, pulegge e motorini elettrici. Anche gli abiti sono confezionati artigianalmente da un’abile sarta appartenente al gruppo.

Dal primo Aprile 2010 il gruppo diventa associazione ONLUS con la denominazione “Gruppo Presepe    San Giuseppe – Ciriè”.

I volontari del Gruppo San Giuseppe in questi ultimi tempi hanno cercato con la propria inventiva e creatività, di favorire sempre di più la perfezione artistica del Presepe Sotto la Neve, apportando in esso di anno in anno ulteriori migliorie.

Nel 2010 sono stati completamente rifatti i fondali con sostituzione delle primitive stelle del cielo costituite da lampadine ad incandescenza, con le moderne fibre ottiche.

Si è ideata e fabbricata in “casa” una particolare vernice che crea sui nevai sparsi sulle montagne, un suggestivo effetto ghiaccio allorquando le vette alpine sono illuminate dal chiarore della luna.


L’anno successivo viene costruito un nuovo personaggio animato: il boscaiolo.   Con il suo fido cane è colto nel momento in cui, seduto tra cataste di legna, è intento a mangiare dell’umile pane, nella pausa del duro lavoro.

 

 

 

 


           Inoltre la massaia che già da tempo trovava locazione nel presepe come statuina fissa, ad essa vengono inseriti i congegni che gli fanno compiere realistici gesti della donna di casa intenta nel pollaio ad accudire gli animali.

Anche le galline , oche ed il gallo si muovono per beccare la granaglia.

Non a caso in questo quadretto agreste sono presenti le oche ed il gallo. Si è voluto riprendere la tradizione del Presepe piemontese che vedeva sempre presente nei plastici questi animali. La tradizione narra che il gallo nella note di Natale, precisamente nel momento della nascita di Gesù, si fosse messo a cantare. Il gallo e pertanto un simbolo premonitore; ritorna in campo con il tradimento di Pietro e segna l’inizio della passione del Redentore. L’oca, presente in tanti Presepi popolari, è la dimostrazione di come questo animale sia stato una importante risorsa non solo alimentare per il mondo rurale e contadino, sin dai tempi più antichi. Con le sue piume i nostri avi confezionavano morbidi cuscini e leggere ma calde trapunte che riparavano dal freddo invernale.


La novità più saliente approntata in occasione del Natale 2012 è stata quella di aver avvicinato il più possibile la Grotta della Natività alla linea di stazionamento dei visitatori. Le numerose scenografie aggiunte nel corso degli anni avevano fatto si che la grotta fosse ormai posta in una posizione decentrata. Era pertanto doveroso ricollocarla in primo piano poiché essa rappresenta il punto più importante di tutto il Presepe.

 

Per completare questo significativo luogo, sopra la Grotta è stato inserito un angelo il quale ha la particolarità di apparire alla vista solamente quando nel presepe si fa notte.


Nell’anno 2013 si è lavorato con grande impegno e continuità per costruire una nuova miniatura alla quale si è dato un nome ” la fusin-a ed Domenico “ ( la fucina di Domenico ). Rappresenta una bottega artigiana dentro la quale è possibile scorgere due fabbri intenti alla forgiatura del ferro. La fucina è stata realizzata in ricordo e per rendere omaggio al nostro amico e collaboratore presepista Domenico Baldassarra che in vita fu un abile artigiano del ferro.

La Fusin-a ed Domenico

Il personaggio di Domenico nella sua fucina


Nel 2014 è stato riposizionato un nuovo laghetto nel quale confluiscono le acque dei fiumi e vari ruscelli, in sostituzione di quello che venne costruito agli inizi degli anni 80.      E’ stata cablata una nuova cabina elettrica con funzioni di comando e controllo completamente automatizzate. E’ dotata di un processore il quale gestisce le varie le varie modalità di funzionamento del presepe: l’alternarsi dell’alba, del giorno, del tramonto e della notte; l’accensione in tempi prestabiliti delle luci delle case, del firmamento, della stella cometa, dei movimenti di tutti i personaggi del plastico.


Un dettaglio della teleferica

 

L’anno 2015 vede la nascita di un’altra scena che arricchisce il presepe. Si costruisce una teleferica la quale percorre il fronte di quasi tutto il Presepe, salendo lentamente da un luogo pianeggiante sino ai boschi delle montagne, riportando a valle un carico di legname. Un boscaiolo procede successivamente al lavoro di scarico ed accatastamento del materiale legnoso trasportato.

 


Nuovo mulino con macina

Ed è nel 2016 che viene ritracciato il percorso del fiume che scorreva nel secondo piano, arricchendolo con l’inserimento di due nuove cascate. A completare ed animare la scenografia si è costruito un nuovo mulino ad acqua.

 

 

 


Nel 2017 con un lavoro durato pressoché un anno, la superfice del Presepe è stata notevolmente estesa. Su di essa si è dato corso alla realizzazione di una ampia scenografia che misura oltre 10 metri quadrati.  Il nuovo allestimento, di fatto, completa e allunga notevolmente il lato sinistro del Presepe.

Nuovo allestimento

Gli accorgimenti scenici aiutano poi a dilatare ulteriormente lo spazio, in modo da rendere ancora più grandiose le prospettive e le architetture costruite.

In questo nuovo allestimento si può ammirare un bello scorcio di montagne innevate, i cui profili sono quelli delle vicine vette delle Valli di Lanzo.

A quote più basse si innestano nel paesaggio, pascoli erbosi, baite in pietra, un laghetto alpino ed una sorgente.

Greggi di armenti accuditi dai pastori e numerosi altri personaggi completano il quadro. Appropriati effetti di luce ed un realistico firmamento, ottenuto con le moderne fibre ottiche, rendono la nuova porzione di ambiente alquanto suggestiva ed in totale armonia con il resto del preesistente Presepe.