CHI SIAMO

L’associazione Argentino Italiana Piemonte è nata a Torino nel 1988, contemporaneamente alla crisi dell’iperinflazione, della carestia e del disastro economico del paese sudamericano, tali aspetti sono stati l’origine delle prime emigrazioni di massa, infliggendo una ferita narcisistica a un grande paese che da recettore di immigrazione si è trasformato in un paese di esodo migratorio di lavoratori e intellettuali.
La disponibilità di un know how in materia migratoria, trasmesso dalle generazioni precedenti e dalla stessa cultura nazionale, ha favorito in quegli anni la formazione e lo sviluppo dell’associazionismo argentino, poiché di fatto gli immigrati si organizzavano spontaneamente nei luoghi di arrivo, formando gruppi per comunicare, scambiare informazioni, conservare rituali comuni e incontrarsi periodicamente.
In tutte le regioni italiane si sono costituiti gruppi e associazioni di immigrati argentini retti da un principio di solidarietà e mutuo appoggio che si sostituisce alla fragilità e all’indifferenza delle istituzioni. In un certo senso queste associazioni (la nostra con esse) hanno riprodotto un modello associativo basato su una organizzativa classica e tuttavia efficiente, trasmessoci dai nostri nonni. Molte di esse non hanno superato questa tappa originaria ed elementare e sono attualmente scomparse.
La AAIP ONLUS di Torino, con un percorso a volte carsico, continua a esistere grazie in parte alla costante consapevolezza che i tempi cambiano rapidamente ed è necessario adeguarsi continuamente a essi. Di fatto, riteniamo che alla prima fase debba seguirne una seconda in cui le associazioni formalizzano la propria organizzazione, si presentano come intermediarie tra le comunità di partenza e quelle di arrivo, e tra la comunità e le istituzioni del paese ospitante, assumendo un ruolo sia sociale che economico. Si tratta di un percorso evolutivo coerente allo sviluppo attuale della nostra società, in cui l’emigrante non è più un soggetto staccato dalla propria realtà e parzialmente integrato nell’altra, ma ha invece acquisito il diritto al riconoscimento della sua pluri-identità. Questo avviene anche grazie al progresso tecnologico che ridimensionando spazio e tempo permette la coesistenza senza fratture del “là” e del “qua”, dell’ieri e dell’oggi, permettendo all’emigrato di convivere senza traumi con la propria complessa identità e conservare il patrimonio culturale e linguistico delle proprie radici. Senza dubbio la perdita della territorialità non ha lo stesso significato di un tempo.
Per questo motivo, abbiamo utilizzato la normativa recente, che fa riferimento alle organizzazioni senza scopo di lucro e con finalità sociali (ONLUS), riconosciute attraverso specifici strumenti normativi, i quali possono invertire eventuali vantaggi o privilegi per conseguire i propri obiettivi e hanno diritto a partecipare a molteplici iniziative.