I 4 milioni e 300 mila euro destinati agli indigenti torinonesi dove sono?
Lo sconcertante fatto è stato comunicato dagli Assessori Rolando (Bilancio) e Schellino (Politiche sociali) nella seduta del 20 maggio della Commissione sanità e politiche sociali del Comune di Torino.
Qualsiasi argomento di emergenza di bilancio o di rigidità tecnica dello stesso è solo un pretesto. La realtà dei fatti è molto più semplice e, purtroppo, drammatica: la Giunta comunale si è resa protagonista di una distrazione di risorse ai danni della fascia più debole della popolazione.
Il Consiglio comunale sta esaminando il bilancio consuntivo 2016 della Città di Torino, all’interno del quale è previsto l’utilizzo dei 4 milioni e 300mila euro derivanti dal Buon Pastore per spese generali. La Sala Rossa aveva approvato all’unanimità in data 13 febbraio 2017 una mozione di rinforzo al vincolo socio-assistenziale dei fondi derivanti dall’estizione dell’Ipab Buon Pastore.
È fondamentale che le risorse derivanti dal Buon Pastore (oltre al canone di affitto degli immobili c’è anche il patrimonio immobiliare stesso, stimato in 25 milioni di euro) vengano destinate ad attività del settore socio-assistenziale dedicate ai poveri.”
L’Associazione AIPS, aderisce alla protesta della CPD, insieme a moltre altre organizzazioni, ha lanciato un appello al Presidente e ai Componenti del Consiglio comunale, al Sindaco e alla Giunta affinché:
a) vengano restituiti – a partire dall’approvazione del bilancio consuntivo 2016 e nei prossimi cinque bilanci della città – i 4 milioni di euro derivanti dall’estinzione del Buon Pastore sottratti ai poveri, fermo restando la destinazione socio-assistenziale dell’intero importo degli affitti dei locali attualmente occupati dagli Uffici della Regione;
b) venga salvaguardato e rispettato, a partire dal bilancio 2017 e per gli anni a venire, il vincolo di destinazione ad attività socio-assistenziali per gli indigenti del patrimonio dell’ex IPAB BUON PASTORE (immobili per oltre 20 milioni di euro, redditività degli stessi e canoni di affitto pagati dagli affittuari dei locali – se uffici del Comune, canoni figurati da destinare al settore socio-assistenziale).