Gli alberi che parlano

Bosco Commemorativo San Oscar Arnulfo Romero

Francisco Flores Graniello, aprile 2025

Sta venendo costruito un bosco nel cantone El Zapote, Suchitoto, alle pendici del vulcano di Guazapa (El Salvador), con l’idea di renderlo un luogo dove si andranno a seminare alberi da frutto con i nomi di persone: o che furono assassinate durante gli anni della guerra (1980/1992), o che morirono durante i combattimenti per rendere il paese degno per il popolo salvadoregno; inoltre si ricorderanno gli amici  e i compagni di altre nazioni che caddero in questa lotta e morirono per lo stesso motivo.

Allo stesso modo verranno incluse tutte quelle persone che morirono dopo il conflitto che tuttavia, secondo noi, meritano di essere ricordate con un albero, che sia per il loro ruolo nella storia contemporanea di El Salvador o/e per il loro contributo per un mondo migliore.

È un bosco della memoria per “ricordare il passato, costruire il presente e il futuro”.

Nel Bosco Commemorativo si sono già iniziati a seminare i primi alberelli* con una doppia finalità: produrre frutta** e ricordare i caduti.

Ogni albero avrà una placca con nome e cognome, inoltre si creerà anche un piccolo archivio digitale in modo che le nuove generazioni di persone che visiteranno il Bosco e che vorranno conoscere a chi è stato dedicato l’albero, potranno avere accesso a una piccola biografia a proposito di ognuno; da questo prende il nome di “Alberi che Parlano”.

Un altro obiettivo del Bosco sarà produrre frutta in abbondanza per venderla nei mercati locali e poterla offrire come aggiunta alla dieta, allo stesso tempo contribuirà ad autofinanziare il progetto a lungo termine.

Il Bosco Commemorativo che porta il nome di San Óscar Arnulfo Romero può contenere 1200 alberi; tuttavia questa è solo una parte di un progetto molto più ambizioso, con cui si intende sviluppare una seconda parte.

Questa avrà un’estensione di circa 700 o più ettari, e servirà per riforestare la parte alta e nord del vulcano di Guazapa, in modo da recuperare quelle aree del vulcano che furono bombardate con il fosforo bianco, e altre sostanze tossiche, lanciate dalla forza aerea salvadoregna durante la guerra, che resero sterile la terra di ampie porzioni di montagna, ostacolando la normale crescita della vegetazione.

Di conseguenza, la mancanza di vegetazione ha ridotto sensibilmente il volume d’acqua di 17 fiumi che, dalla cima del vulcano, scendono fino a valle.

Ripristinare il suolo e riforestare con più alberi la sona alta per proteggere la fauna e la flora del luogo è una necessità urgente e vitale.

Il Bosco Commemorativo ha un altro obiettivo: quello di diventare una meta di riflessione e spiritualità.

È previsto, tra le altre cose, costruire un Tamazcal*** per una associazione di origine náhuatl, organizzata nel movimento Madre Tierra.

Questa associazione ha in programma, inoltre, di piantare 74 alberi per ricordare altrettante persone della loro comunità assassinate dalla guardia nacional nella Hacianda la Hojas nel Dipartimento di Sonsonate negli anni 80’.

Quel è l’obiettivo?

Mantenere viva la memoria storica nazionale e locale. Fermare il deterioramento ambientale per ripristinare la flora e la fauna sulle pendici del Guazapa. Proporre progetti per assicurare sovranità e sicurezza alimentare. Offrire uno spazio che spinga alla riflessione e alla spiritualità. Sviluppare progetti economico-sociali sostenibili e in armonia con l’ambiente, ad esempio proponendo l’ecoturismo. Offrire posti di lavoro per evitare la migrazione irregolare della popolazione locale, ecc.

Iniziare, quindi, la costruzione del Bosco Commemorativo a nome di San Óscar Arnulfo Romero è un primo passo per generare coscienza e riflessione, da cui partire per lavorare per rendere migliore il paese: ricordando il passato, per costruire il presente e il futuro. “Gli Alberi che Parlano sono qui per ricordarci cosa c’è da fare.

Tradotto da Elisa Merlano

 

Note:

* i primi alberi sono stati piantati da una delegazione dell’Associazione Lisangà Culture in Movimento, che ha visitato il luogo l’8 aprile 2025. Sono stati piantati a nome del frate italiano padre Cosimo Spessoto, del gesuita Rutilio Grande, insieme ai suoi compagni Manuel Solazarno e Nelson Lemus.

** gli alberi che si pensa di piantare nel Bosque Memorial sono: il nespolo, la guayaba, el nance; si pianterà anche lì vicino una piantagione di papaye

*** costruzione a cupola (in mattoni di fango) associata alla madre terra, di origine maya-náhualt, utilizzata per il risanamento spirituale, per mezzo di vapori aromatizzati con erbe medicinali

Tutte le foto sono state scattate dalla delegazione di Lisangà l’8 aprile 2025.

l’articolo è apparso in spagnoli qui: https://www.contrapunto.com.sv/los-arboles-que-hablan/

 

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