Caro Mozart

Un dialogo tra musica, parole e pubblico

Avvicinare il pubblico alla musica classica, umanizzare un genio come Wolfgang Amadeus Mozart e creare un vero dialogo tra palcoscenico e platea: questi sono stati gli obiettivi dell’evento “Caro Mozart”, tenutosi il 29 settembre all’interno del progetto Narrazioni Parallele, che i partecipanti hanno accolto appieno e con entusiasmo.

Il pomeriggio alla Biblioteca Italo Calvino ha offerto al pubblico un viaggio attraverso la vita di Mozart e le sfaccettature del suo carattere, servendosi di un intreccio di linguaggi diversi: la musica dal vivo, la lettura scenica e l’interazione digitale. Ne è emerso un ritratto inedito del compositore che era non solo geniale, ma anche curioso, brillante, ironico e provocatore.

L’ensemble della Filarmonica Teatro Regio Torino ha eseguito diverse composizioni tra cui la composizione del 1787, nota come Uno scherzo musicale. L’opera contiene numerosi errori e disarmonie che Mozart ha scritto intenzionalmente per prendersi beffa dei compositori mediocri ma presuntuosi e per ironizzare sulla mediocrità delle produzioni musicali che affollavano il panorama musicale viennese dell’epoca. Un momento insieme colto e divertente, che ha messo in luce la vena giocosa del compositore.

La voce delle lettere

A dare corpo e voce al Mozart più umano è stata Eleonora Savini, violinista, performer e insegnante che, attraverso la lettura delle lettere che scriveva alla sua amata cugina, ha tracciato l’identikit di un ragazzo curioso, brillante, talvolta irriverente. Attraverso le sue parole, Mozart è sceso dal piedistallo del monumento e si è seduto tra il pubblico, facendolo godere della sua imprevedibilità e genialità in un modo vero.

Un pubblico protagonista

A rendere ancora più vivo l’incontro è stato l’uso di Mentimeter, la piattaforma digitale interattiva che ha permesso a spettatori e spettatrici di rispondere, attraverso il proprio smartphone, in tempo reale alle domande e alle provocazioni di Eleonora. Tra i momenti più accesi, quello della domanda: Se Mozart vivesse ora, a quale personaggio contemporaneo somiglierebbe?. Da Achille Lauro a Jovanotti, da Muti a Benigni, le risposte sono state varie e appassionate e hanno mostrato quanto il pubblico fosse partecipe e coinvolto, confermando che (anche) la musica classica può essere terreno di dialogo e creatività condivisa e che la simbiosi tra mondo online e offline, se ben orchestrata, può dare vita a narrazioni davvero parallele e innovative.

Cultura come benessere

La partecipazione entusiasta, anche da parte di un pubblico prevalentemente senior, più avvezzo al linguaggio della musica colta che agli strumenti digitali, è un segnale importante: esperienze come Caro Mozart dimostrano che la cultura può e deve essere accessibile, interattiva e fonte di benessere per tutte e tutti.

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