Quando la musica diventa cura

Il song writing come pratica collettiva e occasione di benessere.

Il 30 ottobre, presso la Biblioteca civica Italo Calvino di Torino, si è svolto il secondo laboratorio di song writing del progetto Narrazioni Parallele, un’esperienza creativa collettiva e musicale: la scrittura di un testo originale e la composizione di una canzone partendo da suoni, ritmo, parole e corpo.

L’evento, aperto a tutte e a tutti, ha dimostrato quanto l’espressione creativa possa contribuire a connettere le persone e a valorizzare il fare insieme, rafforzando il senso di appartenenza e di comunità, un sentimento che ha un valore rigenerante e che è quindi portatore di benessere. L’attività inoltre, essendo aperta anche a persone senza competenze musicali pregresse, ha rafforzato il valore inclusivo della musica, come linguaggio universale e terreno culturale di condivisione che supera barriere e trascende tempo ed età. 

Il processo partecipato

Il percorso creativo è stato guidato da Arianna Gallo che, dopo aver stimolato il pubblico con domande e riflessioni, ha trasformato le parole in un testo musicale coinvolgendo le e i presenti nell’accompagnamento con suoni, espressioni corporee e strumenti a percussione. Il dialogo tra le persone del pubblico è stato mediato da uno strumento digitale interattivo, facilmente accessibile dal proprio smartphone, che in tempo reale ha permesso di far emergere parole chiave, emozioni e pensieri comuni, figure e immaginari condivisi. Arianna poi, a partire da un motivo musicale originale composto per l’occasione, ha guidato l’armonizzazione di parole e suoni e l’arricchimento della composizione con espressioni corporee come battiti di mani, piedi e voce. Alla fine, in poco meno di un’ora, il pubblico si è trasformato in una piccola orchestra, autrice di una musica originale e inedita, frutto di un lavoro di gruppo che non ha escluso nessuna e nessuno. 

L’inclusione come valore aggiunto

Proprio sul tema dell’inclusione, merita attenzione il fatto che, grazie al contributo dell’Associazione Portatori Impianto Cocleare (APIC) che ha fornito ausili all’ascolto e sistemi a induzione magnetica, anche le persone con deficit uditivo presenti hanno potuto partecipare addirittura suonando uno strumento, una cosa che, lo stesso Professor Roberto Albera esperto di ipoacusia e docente di Scienze Chirurgiche presso l’Università degli Studi di Torino, ha definito straordinaria. 

La straordinarietà del fare insieme

Il progetto Narrazioni Parallele continua a dimostrare che ritrovarsi fisicamente nei luoghi di cultura, fare e ascoltare musica insieme ha un valore rigenerante e che gli strumenti digitali e tecnologi, se usati con consapevolezza, possono contribuire a rendere le esperienze culturali vive e inclusive, facendo sentire tutte e tutti protagonisti e diventando così occasioni per esprimersi senza paura, per ascoltare l’altro e per partecipare, tutte azioni che si traducono in benessere e miglioramento della qualità della vita.