IDENTIKIT DEL MOBBIZZATO – PERIODO 2014-2021
Anche quest’anno presentiamo il quadro che emerge dai dati statistici raccolti dai Volontari Risorsa presso lo Sportello d’ascolto e orientamento, al fine di far meglio conoscere il fenomeno del mobbing. Non solo dalle persone che cerchiamo di aiutare a prevenirlo, ma anche dagli studiosi della materia o comunque dai professionisti coinvolti nel suo contrasto. Consolidiamo in questo modo i 2 aspetti della nostra “mission” che prevede, oltre l’aiuto concreto, anche la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Il campione statistico cui si riferiscono i dati è modesto e circoscritto alla Città Metropolitana di Torino: riguarda infatti 182 persone tra il 2014 (anno in cui abbiamo trovato il tempo di raccoglierle autonomamente dalla sigla sindacale con cui avevamo collaborato) e il 2021, mentre sappiamo, anche se mancano dati recenti, che il fenomeno del mobbing è molto più diffuso in Italia. Presentiamo i risultati sia in forma grafica che tabellare nei file scaricabili che troverete sotto e sono disponibili per chi ne farà richiesta alla mail: mobbing.risorsa@gmail.com. . Tutti i dati sono rigorosamente anonimi e verranno conservati per il solo tempo necessario al loro trattamento – vedi anche la policy privacy al link: https://www.voltoweb.it/risorsamobbing/chi-siamo/153-2/
In sintesi, entrambe le modalità riguardano le caratteristiche sotto riportate, che contribuiscono a fornire un identikit del mobbizzato
– i dati anagrafici (dettagliati per genere, classi di età, titolo di studio, stato civile)
– i dati sul settore e la posizione lavorativa, dettagliati in “macrocategorie” (es.: industria, servizi privati e pubblici…)
– i dati sui vari tipologie del mobbing (aspetti psicologici, punitivi, riguardanti le mansioni e la situazione di lavoro)
– i dati sui problemi di salute correlati con la situazione di disagio lavorativo
– i dati sui consigli dati da Risorsa (di carattere legale e/o psicologico)
– i dati comparati del le strategie che i lavorativi hanno dichiarato di voler mettere in atto (es.: trasferimenti e mediazioni) e delle strategie aziendali volte a creare azioni mobbizzanti (es.: induzione al licenziamento, riduzione del personale). I dati sulle strategie sono disponibili per il periodo 2017 – 2021 e per un sotto campione pari al 35% del totale