ENDOMETRIOSI: ANSIA E DEPRESSIONE SUL LAVORO
Questo articolo è un esempio di come il mobbing sia strettamente collegato a problemi di salute. Quando a subirlo per tali motivi sono le donne e quando datori di lavoro (ma anche colleghi maschi) non se ne rendono conto, occorre una maggior tutela normativa, ma la ricerca conoscitiva dell’impatto sociale della malattia, svolta dalla Fondazione Italiana Endometriosi è già un passo avanti…
Fonte: http://www.huffingtonpost.it – articolo di Pietro Giulio Signorile – 16 dicembre 2021
Link all’articolo completo: https://www.huffingtonpost.it/entry/endometriosi-ansia-e-depressione-sul-lavoro-piu-tutele-per-le-donne_it_61bb117ee4b0a3722473d919?utm_hp
Sintesi a cura della redazione Risorsa
Giornate di lavoro perse, depressione, incomprensione. L’ Endometriosi ha un elevato impatto sociale, oltre che sulla salute. È una malattia sociale con costi elevati: la Fondazione Italiana Endometriosi ha stimato in circa 128milioni di euro i costi per l’acquisto di farmaci e 54milioni per il trattamento chirurgico. Accanto ai costi sanitari, ci sono i costi sociali che in Italia sono circa 6 miliardi di euro l’anno, 30 miliardi in Europa, anche per congedi lavorativi legati alla patologia, con una stima di circa 33.000.000 di giornate di lavoro perse. Dolore cronico, problemi gastrointestinali, stanchezza e spossatezza: la sintomatologia dell’endometriosi costringe tante donne a perdere giorni di lavoro in età adulta. La Fondazione ha svolto un’indagine campionaria molto rappresentativa della realtà italiana
Emerge con tutta evidenza come le donne colpite da endometriosi oltre al dolore fisico debbano fronteggiare situazioni di forte disagio. Oltre il 40% dichiara di stare male almeno 2 o 3 giorni al mese e ciò comporta assenze forzate dal lavoro o calo di produttività per quante continuano a lavorare anche nelle fasi acute di dolore per paura di ritorsioni, di essere licenziate o demansionate. Assenteismo e presenzialismo sono due facce della stessa medaglia che vede la donna affetta da endometriosi penalizzata e incompresa. E ancora. Il 52% delle intervistate ritiene che l’endometriosi diminuisca il proprio rendimento sul lavoro; il 33% si sente discriminata, il 69% ritiene di non avere solidarietà dai colleghi uomini e il 53% neanche dalle colleghe. Inoltre il 57% delle intervistate dichiara di non essere giustificata dal proprio capo quando sta male e il 52% quando si ammala non può comunicare con serenità che si tratta di endometriosi. Fattori che si ripercuotono negativamente sul contesto lavorativo: il 45% del campione afferma di dover nascondere i sintomi della malattia sul luogo di lavoro e il 38% di aver subito penalizzazioni in ufficio. Tradotto: mobbing. Fenomeno che riguarda tante storie di donne colpite da endometriosi. La malattia, infine, causa depressione sul lavoro per il 57% delle donne intervistate e ansia per il 59%.
Nel 2017 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sulla promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica, citando proprio l’endometriosi come “malattia incurabile con un effetto altamente invalidante in diversi aspetti della vita lavorativa, privata e sociale”. E non basta solo informare, prevenire e curare. È importante tutelare le donne malate di endometriosi, anche attraverso norme di legge. La Fondazione Italiana Endometriosi lavora dal 2007 per l’approvazione di una normativa sulla prevenzione e il trattamento dell’endometriosi. A livello locale qualcosa già si è mosso: alcune Regioni come Friuli Venezia Giulia, per prima, e poi Piemonte, Calabria, Liguria, Puglia hanno approvato leggi per la tutela delle donne malate di endometriosi; altre, come Il Lazio, hanno avviato l’iter di approvazione di proposte normative, ma è necessario che il Parlamento dia un segnale di attenzione, sia a livello nazionale che europeo: la disponibilità di una legge nazionale è garanzia di equità e uniformità su tutto il territorio.