TUTELA DELLE VITTIME DI MOBBING: UTILITA’ DI SEGNALAZIONI ONLINE
L’idea di rivolgersi a un superiore per denunciare un collega potrebbe dissuadere le vittime dall’intenzione di segnalare l’illecito. Cosa succede, però, se l’aggressore è proprio un superiore? La figura del whistleblower, cioè la persona che all’interno dell’azienda “soffia nel fischietto”, letteralmente – come l’arbitro che in una partita segnala la condotta antisportiva dei giocatori – è stata disciplinata per la prima volta nell’ordinamento giuridico italiano con la legge 6 novembre 2012 n.190 (detta anche legge Severino). Allo scopo di combattere ulteriormente la corruzione e qualsiasi tipo di comportamento illecito (compreso il mobbing sul posto di lavoro), con la tutela dei dipendenti che segnalano azioni di questo tipo, è stata successivamente approvata la legge 179 del 2017. In questo modo sono state definite delle linee guida per la presentazione e la gestione delle segnalazioni, le quali prevedono «l’utilizzo di modalità anche informatiche e promuovono il ricorso a strumenti di crittografia per garantire la riservatezza dell’identità del segnalante e per il contenuto delle segnalazioni e della relativa documentazione», come si legge nell’articolo 1, punto 5.
Così, l’Autorità anticorruzione (ANAC) ha messo a disposizione un’applicazione online che consente la segnalazione di comportamenti illeciti sul posto di lavoro ai danni di «dipendenti pubblici, lavoratori o collaboratori di imprese fornitrici di beni o servizi o di imprese che realizzano opere in favore dell’amministrazione pubblica».
Lo scopo di questo sistema di segnalazione online è garantire la massima riservatezza ai dipendenti che segnalano dei comportamenti scorretti all’interno delle organizzazioni, come il mobbing sul posto di lavoro, con una procedura interamente digitalizzata, rendendo anche più semplice la gestione dei dati.
BLOCKCHAIN: COME CONTRIBUISCE A TUTELARE I DIPENDENTI VITTIME DI ABUSI
Anche in altri paesi sono state ideate delle applicazioni per facilitare le segnalazioni di illeciti sul posto di lavoro, salvaguardando l’identità di tutti i soggetti coinvolti.
È il caso per esempio di Vault Platform, una piattaforma che può essere adottata dalle aziende e che offre uno spazio privato e sicuro in cui ogni dipendente può registrare nel tempo situazioni problematiche e incidenti come molestie sessuali, casi di discriminazione o di mobbing sul posto di lavoro. Il funzionamento della piattaforma tiene conto del tipico pattern di comportamento degli aggressori, che tende a ripetersi nel tempo. Così, le vittime possono conservare i diversi report o registri nel “vault”, che tradotto significa “camera blindata“, finché non ci sono i presupposti per condividerli con chi di dovere. La piattaforma, infatti, consente la consegna del report nel caso in cui all’interno del sistema siano presenti altre segnalazioni, da parte di altri dipendenti, riguardanti lo stesso aggressore. In questo caso, i dipendenti che hanno inserito dei registri sanno di non essere le uniche vittime di un comportamento scorretto da parte di qualcuno all’interno dell’azienda e così le diverse segnalazioni possono essere finalmente trasmesse alle autorità. Vault Platform sfrutta la tecnologia della blockchain proprio per garantire la massima discrezione e la tutela dell’identità di chi segnala il problema. Ciò significa che nessuno (compreso i superiori o la direzione) può accedere all’informazione presente nel sistema finché il dipendente non invia il rapporto.
Fonte: http://www.insidemarketing.it
articolo di Raquel Baptista – 30/4/2019
Link completo: https://www.insidemarketing.it/app-per-combattere-mobbing-sul-posto-di-lavoro/