UN DOCENTE CORAGGIOSO
STORYTELLING RISORSA
Non poteva mancare il mondo della scuola tra i casi di mobbing trattati dallo Sportello d’ascolto Risorsa. In questo caso il docente protagonista della testimonianza ci aveva inviato una lettera che riportiamo, anche se, proprio per la delicatezza degli argomenti e la pesantezza delle accuse, è depurata dagli elementi che potevano far riconoscere personaggi e luoghi. Prendiamo quindi spunto dal film del 1989 “L’attimo fuggente” diretto da Peter Weir con protagonista Robin Williams – che ben descrive un professore amato dai suoi studenti che lo chiamano: “Capitàno, o mio capitàno” – per definire l’insegnante che ha subìto mobbing come un docente coraggioso !
Ecco il testo:
Sottopongo alla Vostra attenzione una vicenda emblematica dello sfascio della scuola pubblica italiana, per la quale credo sarebbe opportuna un’indagine giornalistica. Sono un professore di ruolo di discipline scientifiche ed ho insegnato per parecchi anni presso un istituto professionale che costituisce una realtà dimensionalmente importante a livello locale. Mobbizzato pesantemente da un preside, alla fine, dopo lunga resistenza, vista anche l’inedia e la grande ostilità di certi personaggi dell’Amministrazione Scolastica, ho cambiato aria, chiedendo il trasferimento ad altra scuola.
E’ noto infatti che per ottenere giustizia in Italia occorre essere degli eroi per i tempi infinitamente lenti di molti organi della macchina giudiziaria.
Sono uno dei pochi docenti italiani punito pesantemente per aver denunciato gravi fatti gestionali della scuola in cui insegnavo: lo feci in una conferenza stampa pubblica. Sono pure reo di aver consentito a studenti maggiorenni di scioperare. Complessivamente mi sono stati comminati – con due decreti punitivi – diversi giorni di sospensione dall’insegnamento per sciopero ed il blocco degli aumenti di stipendio per tre anni, il che significa un danno economico stimabile complessivamente negli anni in parecchie migliaia di Euro. Prima sono stato sospeso per una settimana dall’ insegnamento con pena accessoria di un anno di blocco degli aumenti di stipendio, in quanto “colpevole” di aver consentito alcune giornate di sciopero a studenti maggiorenni in protesta contro il sabato scolastico, che – come da tradizione – era stato dal collegio docenti confermato libero dalle lezioni e contro la permanente indisponibilità delle aule informatiche ed il grave stato di vetustà dei laboratori. Non così era, secondo i burocrati dell’amministrazione locale della Pubblica Istruzione, i quali intendono forse punire i docenti che nelle scuole – di ogni ordine e grado, dalle elementari alle università – hanno scioperato. La dirigenza ha richiesto un’ispezione durante la quale ragazzi palesemente impauriti hanno invece semplicemente ed unicamente dichiarato che “abbiamo scioperato perché il nostro “prof.” ha dichiarato che potevamo fare sciopero … ci ha così influenzato ed abbiamo deciso di scioperare” L’amministrazione scolastica mi considerava reo dunque di aver ricordato a cittadini maggiorenni i più elementari diritti civici, compreso quello di protesta contro le porcherie del loro istituto. Si è voluto punirmi per aver permesso a studenti di protestare contro la mal gestione dell’’Istituto. Appare evidente che la decisione di punirmi è legata alla precisa volontà di appoggiare qualcuno che ha goduto e gode di evidenti spudorate protezioni. Addirittura il dirigente che mi sanzionò, si fece difendere nel procedimento penale scaturito dalla mia denuncia per mobbing da uno storico avvocato di un Sindacato: penso di essere riuscito nell’impresa di aver fatto schierare un Sindacato contro il diritto di sciopero! La verità è che dell’istituzione scolastica non si deve mai parlare male, per evitare un putiferio di scandali. Sono infatti un docente che da anni va denunciando pubblicamente attraverso gli organi di informazione, ed ultimamente anche alla Procura della Repubblica, Guardia di Finanzia, e Corte dei Conti, le gravi irregolarità di atti gestionali . Inutili erano infatti state le mie precedenti segnalazioni agli organi gerarchicamente superiori della scuola, che avevano sommerso il tutto dietro una spessa coltre di silenzio. Vi è di più. La Dirigenza si difende producendo alla Magistratura documenti falsi materialmente ed ideologicamente. La mia denuncia per falso e frode processuale ha seguito un iter incredibile: prima è andata persa, poi l’ho ripresentata, ora sono andati persi atti importanti e decisivi. Ho subito minacce, intimidazioni ed ingiurie assortite da parte di collaboratori e tirapiedi vari. Ho denunciato fatti gravi che comprendono:
1) il depauperamento per centinaia di migliaia di euro del patrimonio tecnologico ed impiantistico della scuola; sono state sprecate decine di migliaia di euro per materiale informatico inservibile o mai consegnato, si è abbattuto un laboratorio per costruirvi un bar !
2) gravi problemi di sicurezza: gli allievi sono stati spediti in laboratori a forte rischio per la sicurezza con pericolo di esplosioni, di collassi strutturali, senza via di fuga, senza collaudi statici, senza sistemi di filtraggio dell’aria. Pretendevano che io stessi al gioco.
3) il taroccamento di crediti scolastici , attribuiti con errori ed in modo casuale, che contribuiscono a definire il voto dell’Esame di Stato e quindi determinanti per la promozione.
4) la gestione illegittima della scuola : non venivano mai né letti né approvati i verbali dei collegi docenti, le elezioni per gli organi collegiali si svolgevano in clima di intimidazione pesante per i candidati dissenzienti, gli studenti venivano abbandonati per mattinate intere senza insegnanti nelle aule, nonostante vi fosse personale docente disponibile. In passato sono stati nominati docenti privi dei titoli di studio richiesti, addirittura incaricati di far parte di commissioni esaminatrici, salvo poi frettolose marce indietro, dopo la contestazione.
5) Una pianificazione sistematica del mobbing nei confronti di chi denuncia le porcherie che si verificano nella scuola mediante l’uso di tutti gli strumenti ritenuti all’ uopo idonei, ivi comprese calunnie assortite. Alcuni di tali fatti furono già oggetto di interrogazioni parlamentari nazionali e locali. Sino a quando, a seguito di un mio comunicato stampa riguardante la malgestione della scuola, per i motivi sopra elencati, e di un’intervista ad un quotidiano è stato avviato un secondo procedimento disciplinare nei miei confronti