TI MOBBIZZO PERCHÈ……..SORRIDI E FISCHIETTI !
STORYTELLING RISORSA
Proseguiamo con le storie vere di mobbing raccontate dalle persone che abbiamo accolto e ascoltato nel nostro Sportello d’ascolto e orientamento e nel nostro Gruppo di Mutuo aiuto
L’altro giorno si presenta allo Sportello Giulia, una ragazza di rara sensibilità e intelligenza. Nel presentarsi, ci fa il più bel complimento che i Volontari di Risorsa abbiano mai sentito da quando è iniziata l’attività di sostegno ai mobbizzati: dice cioè che il nostro piccolo ufficio emana una “grande energia positiva”. Ci spiegherà poi, una volta entrata in confidenza, di aver appreso da un indios dell’Argentina, dove spesso trascorre le vacanze da parenti, a riconoscere le energie positive o negative che emanano da luoghi o da persone.
Ciò premesso, la sua è la storia di una persona forte, ma sofferente, fin dalla nascita, a causa di negligenze mediche che, oggi, le assegnano la qualifica di “disabile” per difficoltà deambulatorie. Nonostante tutto Giulia ha ottenuto un diploma ed intende iscriversi all’Università. Nel frattempo è entrata nel mondo del lavoro ed è dipendente di un Ente Pubblico locale. Proprio qui cominciano le sue disavventure, perché nel suo ufficio pare non sopportino i disabili, tanto che a mobbizzarla non è solo il suo capo, ma anche i suoi colleghi. Il suo superiore- ci racconta Giulia – spesso la rimprovera in quanto nei rapporti col pubblico ha l’abitudine di sorridere: ora, pare che, per questo signore, il sorriso sia disdicevole per un’impiegata dell’ufficio…tributi che, dice lui, sono una cosa seria!.
Alla faccia quindi di tutti di tutti gli URP (Uffici Relazioni col Pubblico) e dei principi di soddisfazione del cliente (o customer satisfaction, come si dice in termini di marketing, ormai recepiti anche nella Pubblica Amministrazione) per il quali la cortesia ed il sorriso dei dipendenti sono alla base dei rapporti con i cittadini che, non va dimenticato, sono utenti di servizi pubblici in quanto contribuenti (e tutti sappiamo quanto siano salate…le nostre tasse!).
Come se ciò non bastasse, Giulia viene spesso inviata in “missione speciale” in altri uffici del tetro palazzo in cui lavora: è per lei,questa, un’occasione di sgranchirsi le gambe che, per la sua malattia, non possono rimanere per troppo tempo ferme, ma è anche una fatica fisica. Per questo, coerentemente con il suo carattere forte ed estroverso, compie il tragitto…fischiettando! Ciò provoca l’ira delle sue colleghe, che, al ritorno, la rimproverano sgarbatamente, pur non avendone l’autorità. Peggio ancora succede quando Giulia tenta di aiutare altri disabili che si presentano agli sportelli dell’ufficio: si tratta, dicono capi e colleghi, di inutili perdite di tempo ! E’ chiaro che tutti questi rimproveri sono funzionali a stufare la ragazza ed indurla alle dimissioni: in quell’ufficio infatti, secondo loro, devono essere tutti sani, alti e biondi (come diceva qualche dittatore d’infausta memoria!) .
In attesa dei risultati di una mediazione che effettueremo nei confronti di questo….simpatico ufficio, prima di tentare altre strade più coercitive, abbiamo invitato caldamente Giulia a ribellarsi ai soprusi, a saper “dire di no” e a far sapere a colleghi e capi che non è più sola: ha infatti tutto il nostro sostegno e la nostra comprensione !