MOBBING E COVID FASE 2
STORYTELLING RISORSA
Questa volta il nostro racconto non riguarda persone passate al nostro Sportello, ma è la richiesta di una giornalista che vuole saperne di più sul mobbing per scriverne un articolo. Un nostro Volontario così racconta l’intervista telefonica con la collaboratrice di un quotidiano nazionale e aggiunge le proprie considerazioni sull’attuale fase di emergenza:
MOBBING E COVID FASE 2
Era un tranquillo pomeriggio di primavera. Non era un sabato qualunque, perché il 9 maggio 2020 era uno degli ultimi giorni prima dell’inizio della tanto attesa Fase 2 del corona virus. Il Tesoriere di Risorsa stava riclassificando i bilanci dell’associazione, secondo i dettami del nuovo Statuto del CTS (codice del Terzo Settore), quando squillò il telefono. Lo cercava una giornalista di Repubblica che doveva fare rapidamente un articolo sul mobbing. Volendo essere supportata da esperti dell’argomento, trovò il numero di Risorsa e pensò che potevamo aiutarla. I Volontari dell’ associazione lavorano – seppur in smart working – anche di sabato e così il Tesoriere fu felice di sapere che c’era qualcuno interessato al mobbing proprio ora che la crisi economica avrebbe spinto molti imprenditori a non ricorrere più alle pratiche di mobbing per licenziare la gente, ma a licenziarli…e basta!
E’ una situazione che ci preoccupa molto perché, come sempre, il mobbing diventa anche un problema di salute, anzi, di salute mentale e ci aspettiamo che molti si rivolgano a noi per trovare sostegno psicologico. Per questo ci stiamo attrezzando e speriamo di poter mettere presto a disposizione i nostri Volontari dedicati a questo tipo di aiuto per ridurre gli impatti della crisi non solo italiana ma europea. Infatti, mentre a Bruxelles si discute su MES ed Eurobond, non essendoci più un Giulio Cesare e una Sagunto da espugnare secondo il detto latino: “ dum Roma consulitur, Saguntum expugnata” – qui la gente muore e l’economia affoga!
Peccato che noi di Risorsa siamo costretti a dedicare molto tempo ad incombenze burocratiche, che ci distolgono dall’aiuto concreto alle persone – che è poi la nostra “mission”. Eppure la nuova legge sul Terzo Settore (D.lgs n.117) richiede la tenuta di libri sociali e rendiconti economico-finanziari molto dettagliati, per garantire la trasparenza delle ex onlus (oggi ODV), ricomprese in un settore dove sono presenti anche quelle cooperative sociali, che di sociale hanno ben poco…ma che godono di benefici fiscali.
Tornando alla telefonata, il Tesoriere e Segretario Generale di Risorsa lasciò perdere tutti i suoi conteggi e si affrettò a mandare tutte le statistiche dei passaggi allo Sportello d’ascolto e al Gruppo di mutuo aiuto alla giornalista, in modo che potesse ricostruire un “identikit del mobbizzato” sulla base di genere, età, settore di lavoro e di tutti gli altri dati raccolti. La giornalista capì subito che eravamo una piccola associazione che agiva su Torino e comuni limitrofi e che non potevamo fare di più, anche perché i lavoratori non denunciano sempre situazioni di mobbing per paura di perdere il posto…
Per aiutare ancor più chi poteva darci quella visibilità cui aspiriamo da tempo, il Tesoriere ebbe l’idea di fornire anche delle vere e proprie “testimonianze” di mobbing – quelle che raccontiamo su Facebook come “Storytelling Risorsa”. Molti dei comunicati che, negli ultimi tempi, grazie all’ufficio stampa del Centro Servizi Volontariato (Vol.To), avevamo diffuso ai media erano stati snobbati, forse perché il mobbing non era più un fenomeno “di moda”, soppiantato semmai da “stalking” e “bullismo”. Eppure, in passato, alcuni giornali, sollecitati dalla nostra Presidente, avevano dimostrato attenzione al fenomeno del mobbing. La giornalista fu molto interessata, anche perché c’erano molte storie di donne cui lei era molto sensibile, dovendo dare un taglio “femminile” al suo articolo.
Quest’articolo è già uscito su Repubblica e sarà certamente da inserire tra gli “e-venti duemila-venti” che è il “claim” della nostra campagna di comunicazione per festeggiare quello che chiamiamo il ventennale dalla “fondazione” di Risorsa – quasi che il mobbing si misurasse dalla nostra “ urbe còndita” – . Siamo nati infatti nel 2000 e, con tutte le difficoltà incontrate, siamo sopravvissuti e speriamo di sopravvivere per essere al servizio, come Volontari, di chi soffre, fino a quando il fenomeno sarà debellato. Ci fanno ben sperare, a questo proposito, le 2 iniziative di legge già in Parlamento per recepire le raccomandazioni di ONU e Unione Europea, affinché anche in Italia sia fatta una legge sanzionatoria per chi mette in atto queste pratiche vergognose !