IN CAMMINO CON LA MAMMA CELESTE…. RICORDANDO DON MARIO… VERSO SFIDE FUTURE

Dieci anni sono trascorsi dal restauro conservativo della chiesa che l’ha resa uno spazio fruibile  per le sacre funzioni e per le attività socioculturali; un primo traguardo per la Fraternità Maria Consolatrice nata nel 2007 con l’obiettivo di recuperare la cappellina alla funzionalità e di riportare una presenza di fede e di carità nel luogo che aveva visto le suore di Maria Consolatrice impegnate nell’ apostolato educativo e assistenziale. Nel 2009 la Fraternità allora chiamata Gruppo Famiglie Maria Consolatrice consolidava la propria identità grazie a don Mario Cuniberto, già segretario dell’arcivescovo Michele Pellegrino, insegnante a riposo. Don Mario aiuta la comunità a crescere nella fede ponendola sotto la protezione della Vergine Consolatrice che egli amava definire la “Nostra Mamma Celeste”.

Nel 2015 grazie alla generosità di soci e benefattori, tra i quali la dott.ssa Mariella Trovati e la famiglia Rasiej, si inaugura il grande cantiere di restauro della Cappella con una partecipata eucaristia propiziatoria, celebrata da don Mario all’ombra dei ponteggi e alla luce di lampade di fortuna.

La Cappellina tornerà allo splendore originario e riaprirà al culto come chiesa satellitare del Santuario Sacro Cuore di Gesù  grazie al parroco don Riccardo Baracco. Nel corso degli anni  si completano gli interventi di rifunzionalizzazione e di abbellimento della chiesa: riscaldamento, impianto audio e video, realizzazione della segreteria e acquisto di nuovi arredi.

La strada percorsa dalla Fraternità è stata tutt’altro che lineare ma un sentiero accidentato e tortuoso dove, tuttavia, mai è venuta a mancare la protezione del Signore, di Maria Consolatrice e del Beato Arsenio da Trigolo, fondatore delle Suore di Maria Consolatrice. Padre Arsenio subì nella sua vita prove dolorose, ma si abbandonò alla Provvidenza e offrì la sua sofferenza al Signore Gesù: sulle orme del beato Arsenio la Fraternità è chiamata a lasciarsi plasmare dal Padre e  con fiducia seguire la strada di Gesù, della misericordia e della carità. In questo itinerario quaresimale verso il macigno srotolato del sepolcro pasquale, ci piace affidare la vita di questa piccola comunità alla paterna guida di Dio perché cresca sana e robusta nella fede e nella carità e possa proseguire nel suo apostolato di evangelizzazione con rinnovata freschezza. Terminata l’esperienza della Missione di Carità in periferia, la Fraternità è impegnata ora in un servizio di prossimità alle persone più fragili e bisognose con il progetto. Mai più soli e promuove eventi socioculturali aperti alla comunità locale con lo spazio Agorà M.C. La vita spirituale è scandita dalla celebrazione della Santa Messa festiva e da periodici ritiri, lectio divinae e momenti di preghiera.

La diminuzione delle vocazioni è una prospettiva concreta che nei prossimi anni vedrà un maggior impegno dei laici nella Chiesa a fronte di una minor presenza di sacerdoti, consacrati e religiose e con essa il ripensamento delle forme di preghiera comunitaria. Pur rimanendo l’Eucaristia il centro della vita ecclesiale si dovranno individuare altre forme di preghiera condivisa  e conservare le chiese soprattutto le più piccole come la nostra come luoghi  di fede e devozione. Una prospettiva complicata dall’avanzata del laicismo e della secolarizzazione che porterà i discepoli di Gesù ad essere sempre più agnelli in mezzo ai lupi. Come profetizzò un giovane teologo tedesco Joseph Ratzinger in tempi non sospetti, un piccolo resto cattolico dovrà proseguirà con coraggio l’opera degli apostoli, un piccolo resto che tuttavia deve rimanere saldo e ancorato alla barca di Pietro, perché anche nel campo di Dio cresce la zizzania ma se sapremo lavorare per l’Unità del corpo mistico di Cristo, il Signore non farà mancare la sua protezione. Un cammino in salita che anche la Fraternità Maria Consolatrice è chiamata a seguire al servizio della Chiesa e in comunione con i suoi pastori.

L’intercessione della Fraternità Celeste, ovvero i tanti amici e benefattori, sacerdoti e religiose che ora vivono nella luce di Dio sostenga il cammino di questa Fraternità  nelle  sfide future e siamo certi che   il caro Don Mario che ora vive accanto alla Sua amata “Mamma Celeste” pregherà per questa comunità che guidò con fede, zelo pastorale e dedizione  perché sia sempre  lievito di fede e carità,  sale della terra anche laddove il campo appare arido.  Il  seme germogliato nella zolla abbandonato per mancanza di operai, come ebbe a definire la primitiva fraternità  Madre Silvianita Galimberti sia annuncio vivente del Risorto e porti semi di speranza laddove vi è sconforto, delusione e smarrimento, la speranza che deriva dal Cristo risorto come ci invita a riflettere Papa Francesco in quest’anno giubilare da lui fortemente voluto.

Buona Pasqua di Resurrezione

 

 

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