Diventare adulti: una terra straniera? Le adolescenze migranti tra fratture transgenerazionali e conflitti culturali.

“Lo spazio può essere ripercorso all’indietro, ma non il tempo. E’ nel momento del ritorno al paese d’origine che avviene la percezione della perdita subita. E’ lì che hanno luogo le consapevolezze riguardo i costi psichici connessi alla migrazione”

Con queste parole tanto poetiche quanto drammatiche ringraziamo la Dottoressa Virginia De Micco per l’intervento illuminante tenuto sabato 23 settembre al seminario “Diventare adulti: una terra straniera? Le adolescenze migranti tra fratture transgenerazionali e conflitti culturali”.

La migrazione è un fenomeno strutturalmente sfuggente, cambia molto rapidamente e richiede a chi se ne occupa di essere disposto a posizionarsi psichicamente su questa continua dimensione di cambiamento. I luoghi in cui andiamo ad incontrare lo straniero adolescente sono i luoghi in cui per eccellenza emerge l’inconscio. L’adozione di una funzione analitica è indispensabile nell’entrare in relazione con lo straniero perché entriamo in contatto con tutte quelle nostre aree interne come individui e come assetto sociale che ci spaventano o, paradossalmente, ci attivano, in questa oscillazione continua tra curiosità e rigetto.