Jangany significa letteralmente L’uomo che sta in piedi, ovvero in salute.
Fin dal 1989 il missionario padre Tonino capisce la precarietà della situazione sanitaria. Il villaggio e la vasta regione circostante sono sprovvisti di presidio medico. L’attesa di vita è di circa 37 anni; ogni mese muoiono di parto fino a 8 donne, per mancanza di assistenza.
La missione avvia un programma integrato di educazione all’igiene nella scuola. L’insegnante ogni mattina controlla se mani, orecchie e piedi sono puliti e, in caso contrario, manda a casa il bambino affinché la mamma possa controllare che si lavi.
Nel 1996 la missione costruisce e dona al pubblico una struttura per la maternità e lo Stato invia un’ostetrica, la sage femme. La mortalità materna diminuisce drasticamente.
Sulla scia di questi risultati tangibili, nel 1998 la missione dona al pubblico una struttura per il Dispensario e lo Stato manda un medico pubblico.
Il medico pubblico però si rivela inaffidabile, non presta servizio e ruba le strumentazioni.
Le cose migliorano però solo nel 2000 con la nascita del Dispensario gestito dalle suore della missione, diretto da una suora infermiera.
Nelle scuole, continua l’educazione sanitaria invita i bambini ad andare al dispensario e non dallo stregone per avere medicine contro la malaria e le affezioni intestinali.
Finalmente, il 2 dicembre 2021 il Ministero della Sanità del Madagascar riconosce al dispensario piena legittimità con il riconoscimento e autorizzazione pubblica a offrire assistenza sanitaria, potendo così ampliare i suoi servizi, con possibilità di effettuare una prima diagnosi ai pazienti, offrire cure farmacologiche immediate e medicazioni di primo livello.
Oggi, il piccolo dispensario medico, avviato insieme alla scuola, oggi è diventato un punto di riferimento in questa zona dell’Horombè, dove non esiste alcun presidio medico.
La popolazione, in generale, ha imparato a rivolgervisi con sempre minore diffidenza, abbandonando pian piano l’affidamento allo stregone.
Certamente le condizioni ambientali, come le carestie, influenzano notevolmente lo stato di salute delle persone e la diffusione di molte patologie anche legate alla malnutrizione e alle condizioni igieniche.
Il sostegno che offriamo riguarda l’approvvigionamento di medicinali e presidi medici, l’aiuto economico per l’assunzione e formazione di personale valido e malgascio, ma anche alla costruzione di locali idonei e al reperimento e invio di letti ospedalieri, lenzuola, carrozzine per invalidità.
Il dispensario oggi
Il personale
Il personale in forza al Dispensario medico di Jangany oggi è composto da Suor Jeannine, infermiera e direttrice, Yolanda l’ostetrica, Cecilia una postulante presso le suore, aiutante molto motivata e infine Sana, una ragazza diplomata a Jangany che desiderava continuare gli studi come analista di laboratorio ma, non avendo il diploma di liceo scientifico, ha intrapreso gli studi per diventare infermiera grazie al progetto delle borse di studio “La formazione è un seme”. C’è poi anche una persona addetta alle pulizie.
Al momento il numero del personale è sufficiente per i casi che vengono trattati. Occorre trovare un altro aiuto nell’attesa che Sana termini gli studi.
La struttura
La struttura del dispensario si è ampliata negli anni, e comprende oggi una sala d’attesa, una sala visite, una stanza di degenza breve, che consiste in una stanza con i letti (donati dalla Clinica Fornaca di Torino) per i malati in osservazione, un magazzino per i farmaci e un ripostiglio. All’esterno, vi è lo spazio per la costruzione di un ambulatorio specialistico che sarà dedicato a laboratorio analisi, studio dentistico e studio oculistico.
I farmaci
I farmaci presenti al magazzino sono molti e, dopo una prima fornitura dall’Italia nel 2020, oggi vengono tutti acquistati in Madagascar, a Betroka o a Antananrivo ogni trimestre: antibiotici, antiinfiammatori, antistaminici, complessi vitaminici, antimalarici. I più utilizzati come frequenza sono antimalarici e antibiotici.
L’organizzazione
L’organizzazione del lavoro è ben strutturata. Viene compilato un registro cartaceo degli accessi, in cui si annotano nome e cognome del paziente, un numero progressivo, l’età e il sesso, l’indirizzo, la malattia, la cura somministrata e il peso.
Oltre al registro ogni paziente è dotato di un libretto sanitario personale, in cui sono segnati la data degli accessi, la diagnosi, la prescrizione. Questo è uno strumento importantissimo per la continuità della presa in carico e per uno storico dei singoli pazienti.
Con la missione dei volontari del luglio 2024 dall’Italia, è stato implementato l’uso di un registro digitale Excel, da cui sta emergendo una buona capacità del personale locale di operare sul campo.
Le malattie
Le malattie principali si confermano essere malaria, febbre tifoide, bilarziosi, confermati 5 casi di epilessia e alcuni casi di cisticercosi. Ci sono molti casi di ferite. Non è presente la lebbra.
Qualche dato aggiornato al 2024
- Nel 2023 l’attesa di vita è di 45 anni, mentre nel 1989 era di 37 anni
- Per accedere alla scuola della missione tutti i bambini devono essere vaccinati i vaccini chi li compra???
- Il dispensario cura una media di 200/250 malati al mese, ma ci sono punte di affluenza più alta, come ad esempio ad aprile quando, dopo il raccolto nelle risaie, la gente ha più soldi e viene al dispensario (aprile 2024: 400 casi). Tuttavia, le persone bisognose di cure sono molte di più.
- Il dispensario non ha un medico fisso
- Circa l’1% dei bambini porta gli occhiali
- A Jangany ci sono 3 farmacie ben tenute
- I test per la malaria sono forniti dallo Stato in primis agli ospedali e se avanzano ai dispensari; di fatto ogni tanto qualcosa arriva ma è del tutto insufficiente pertanto vengono acquistati.
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