L’associazione

Perché Amici? Perché Amici di Jangany ODV pone l’amicizia e il legame come valore essenziale della relazione con il villaggio di Jangany, ormai diventato una cittadina, collocato sull’altopiano dell’Horombè, nel sud del Madagascar, all’altezza del Tropico del Capricorno, in mezzo alla “brousse” (savana), a 100 km dalla città più vicina.

Con Jangany siamo amici da circa 30 anni, da quando una rete di persone, associazioni, parrocchie, si è creata intorno al padre vincenziano missionario Tonino Cogoni per aiutarlo nella tanto epica quanto umile impresa umana di innescare un meccanismo di crescita e un approccio culturale in grado di portare Jangany e la sua popolazione a uno sviluppo durevole, in un’ottica di progressivo consolidamento della sua autosufficienza.

Il primo Consiglio Direttivo dell’Associazione

 

Nel 2021, continuando a cooperare in rete con altri soggetti e realtà associative, Amici di Jangany si è formalizzata in ODV, una associazione laica, il cui principio guida è stato investire prima di tutto sulla relazione con e tra le PERSONE del villaggio.

In 30 anni, da sparuto gruppo di casupole di terra cruda e paglia, che contava all’incirca 400 abitanti che vivevano di un’economia di sussistenza estremamente arretrata, Jangany è diventato oggi una cittadina di quasi diecimila persone, sotto molti punti di vista esempio di sviluppo per il Madagascar del Sud.

Oggi la gente della regione parla della gente di Jangany come di quelli che “hanno messo testa nuova”.

Da quando Padre Tonino Cogoni ha iniziato a lavorare a Jangany nel 1985, stabilendovisi definitivamente nel 1996, Jangany ha conosciuto un sorprendente sviluppo, passando, per così dire, dall’età del ferro all’età moderna, sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista culturale. Un esempio banale: nel 1985 la popolazione non conosceva l’aratro.

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Il grande e tutt’oggi il primo motore di questo cambiamento e della crescita anche numerica del villaggio è stato la scuola. La scuola, che nessuno sapeva neanche cosa fosse, oggi conta circa 1000 studenti, dalla materna al liceo. La scuola ha cambiato l’economia del villaggio che, pur prettamente agricola, si è sviluppata con maggiore consapevolezza ed efficienza. Oggi a Jangany si svolge uno dei mercati più floridi del Sud. L’alfabetizzazione della popolazione è ormai quasi totale e, con essa, sono fioriti nuovi e diversi mestieri prima inesistenti. La scuola è stata anche esempio di urbanizzazione, solida e ordinata, e ha cambiato l’aspetto del villaggio: oggi molti edifici non sono più di terra cruda e tetto di paglia, ma sono fatti di mattoni cotti e il tetto in lamiera.

Ma gli impegni per lo sviluppo si sono rivolti anche su altri fronti. Nell’ultimo decennio in particolare, Jangany ha conosciuto l’elettricità grazie all’installazione di un campo fotovoltaico e, grazie a questo, anche la connessione a internet. Ha avuto disponibilità di acqua grazie ai pozzi. Ha migliorato le condizioni sanitarie, grazie all’impegno e alle dotazioni del dispensario medico della missione.

Tuttavia, senza il consolidamento costante, convinto e profondamente sentito della relazione di amicizia con le persone di Jangany, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Amici di Jangany si impegna a continuare questo percorso di crescita in due direzioni:

– il sostegno allo sviluppo, mediante interventi non solo economici, ma anche sociali e culturali, anche in risposta alle emergenze umanitarie, ambientali e climatiche sempre più critiche e frequenti;

– attività di divulgazione e relazione culturale, sensibilizzazione e solidarietà concreta di tutti coloro che, in Italia, offrono non solo un sostegno economico, ma cercano e si sentono coinvolti in un vero legame di amicizia e condivisione con la missione vincenziana e con la gente di Jangany, con attività di gemellaggio nelle scuole, attività di promozione culturale e attività con parrocchie ed altre associazioni di volontariato.

La crescita è stata stupefacente e costante, ma sempre rispettosa di tempi e delle modalità della popolazione.

La strada da percorrere è ancora lunga, la gran parte della popolazione del villaggio vive tutt’ora in condizioni di estrema povertà se non di indigenza, le carenze da colmare ancora grandissime e innumerevoli. Ma l’amicizia non si ferma e, anzi, l’auspicio è che gli amici siano sempre di più.

§  30 anni di Storia (versione italiana) 

 

§  30 anni di Storia (versione francese)


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