2025 – Una gioia collettiva che occupa il territorio, fatta di relazione, dialogo, gioco…

Quando parliamo di interculturalità nelle scuole qui in Italia le cose che sorprendono maggiormente i nostri bambini e ragazzi e noi stessi nella “scoperta dell’altro”, nell’incontro con Jangany, sono la gioia, la semplicità, il modo diretto di vivere il quotidiano accogliendolo così com’è.

Una gioia che è, tra l’altro, più che individuale una gioia collettiva, che si vive occupando il territorio con fierezza, con un senso di appartenenza e di forza della comunità, la quale protegge e guida e, unita,  sostiene ed alimenta della forza di ciascuno.

Spesso ci giungono immagini di momenti di festa: festa preparata con cura, lo si vede nei vestiti e nell’organizzazione che si intuisce… sembra che un motivo o un altro sia sempre buono per essere in festa, e non è mai una perdita di tempo ma sempre un momento di relazione, dialogo, gioco…

Anche le anche le feste scolastiche, fuori dalla Citè des Etudes e nelle vie del villaggio, coinvolgono tutta la popolazione, familiari ed estranei.

Così ci parlano queste immagini, inviate dalla Direttrice della scuola il 20 febbraio 2025.