2021/2022 Jangany accoglie (catastrofe umanitaria nel sud Madagascar)

La catastrofe umanitaria del Grand Sud del Madagascar

Ti informo sull’operazione “affamati del Sud”. Con 10.000 €, stiamo facendo arrivare n. 2 tonnellate di riso a ognuno di questi n. 9 centri sparsi nei posti più colpiti del sud (puoi seguire sulla carta geografica partendo da AMBOVOMBÉ, centro più importante del territorio Androy):

  • Ambovombé
  • Amboasary
  • Bekily
  • Beloha
  • Tsihombé
  • Antanimora
  • Beraketa
  • Isoanala
  • Betroka.

In ognuno di questi centri c’è una casa delle Figlie della Carità o delle Suore Nazarene di Torino che distribuisce il riso agli affamati. Lavorano in quel territorio i miei confratelli spagnoli.

Ho chiesto di coordinare tutta l’operazione al padre Antonio Ruiz Cueto, che conosco bene. Ha accettato volentieri l’incarico e si sa muovere bene per acquistare e far arrivare il riso a ognuno dei sette centri partendo da Beraketa fino ad Ambovombé.

Per gli emigrati a Betroka e Isoanala, stiamo seguendo le operazioni padre Fahamaro ed io direttamente. La superiora delle Figlie della Carità di Betroka è quella suor Honorine che tu hai conosciuto come superiora in gamba qui a Jangany.

L’operazione è in corso e riceverai qualche informazione anche da padre Antonio Ruiz Cueto e dai vari centri in attività.

Chiaramente, tutto il sud sta esprimendo la sua gratitudine […]. Un grande grazie anche da me e da tutti noi di Jangany.

padre Tonino

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agosto 2021 – la newsletter n. 48 dedicata alla catastrofe nel Grand Sud del Madagascar

ottobre 2021 – il supplemento alla newsletter n. 49 dedicato alla catastrofe del Grand Sud del Madagascar

 

Presadiretta 2022 – Guerra al clima – Video – RaiPlay 

L’ultimo drammatico Rapporto sulle conseguenze del riscaldamento del pianeta è passato sotto silenzio a causa della guerra. Ma quello che ha denunciato è definitivo: già oggi la temperatura è aumentata di 1,1 grado. La nostra casa sta bruciando. PresaDiretta è andata negli Stati Uniti, dove la Florida e la Louisiana combattono contro l’innalzamento del mare lungo le coste e la California contro gli incendi e la mancanza d’acqua. E in Madagascar, dove è in corso la prima carestia al mondo causata dal cambiamento climatico. E infine in Italia dove ci sono molte esperienze positive di adattamento al cambiamento del clima. PresaDiretta torna sulla guerra in Ucraina per raccontare quanto pesano, sugli equilibri del conflitto, il nostro ritardo nello sviluppo delle fonti rinnovabili e la nostra dipendenza dall’energia fossile: gas, petrolio, carbone. Una guerra che Putin non potrebbe finanziare senza i soldi europei del gas che acquistiamo. Intanto c’è un’altra guerra che siamo costretti a vincere, quella contro il riscaldamento globale, che rischia di distruggere la nostra stessa possibilità di sopravvivere sul pianeta.

Seguire la crisi climatica del Sud Madagascar a partire dal minuto 42′40

 

30 marzo 2022

La situazione prossima del Sud

30 marzo 2022

Riguardo alla siccità, qui a Jangany e nel Sud non ci sono cambiamenti di sorta. Purtroppo, molte risaie non hanno avuto acqua sufficiente per maturare il riso. Ad aprile, avremo quindi prodotti scarsi. Stiamo cercando di coltivare, in sostituzione del riso, Faggioli, cipolle, arachidi e altre cose che non hanno bisogno di tanta acqua come il riso.

A sud di noi, riescono a coltivare solo patate dolci e manioca, che daranno un po’ di nutrimento per due mesi.

Il padre Ruiz continua a essere in contatto con me. I problemi del Sud diventeranno di nuovo pesanti a partire dal mese di giugno.

padre Tonino

Natale 2021 – ISOANALA

La distribuzione di riso presso Isoanala. Il cibo è stato acquistato con il nostro contributo attraverso il missionario padre Ruiz Cueta.

Foto di suor Georgine,

17 maggio 2022

Il 60% dei pozzi di Jangany sono prosciugati. Drammatiche previsioni di privazione dell’acqua potabile nei prossimi mesi.

Abbiamo posto queste domande a padre Tonino:

Ciao padre Tonino, ci siamo trovati con Filippo, Luca, Silvio ed Ezio per la missione 2023. E’ nata l’esigenza di avere dati per comprendere come sviluppare il progetto. Molte richiedono una risposta mentre tu sei ancora lì a Jangany. Te ne anticipo tre:

A) prova: dato uno chateaux di cui conosci quanti litri tiene, prova a caricarlo con uno dei nuovi forages e calcola quanto tempo impiega a riempirsi

B) prova: attiva una pompa ed estrai acqua senza fermarti; lascia la cosa attiva per due giorni. Si esaurisce prima (quanto tempo?) o non si esaurisce per due giorni interi

C) servirebbe la scheda tecnica delle pompe che state usando con i nuovi forages

Subito sono giunte queste prime risposte:

Ciao, Renato. Mi fa piacere che siate riusciti a incontrarvi con Filippo e Luca ecc.

L’informazione che posso subito darti è quella della tua domanda C, che riguarda le pompe che stiamo usando per i forages: sono quelle che ha mandato Filippo e che abbiamo usato finora nei pozzi scavati a mano. Vanno benissimo.

Per la domanda B, sull’estrazione continua dell’acqua, abbiamo fatto l’esperimento dalle ore 9 del mattino alle 21 di sera (cioè 12 ore continue). Non ci è possibile di più perché non abbiamo la corrente elettrica in continuità, specialmente ora che abbiamo metà batterie già esaurite. In 12 ore di erogazione, l’acqua non si è esaurita.

Per la domanda A, abbiamo fatto degli esperimenti, ma è P. Fahamaro che ha scritto i risultati. Gli domanderò e ti riferirò.

11 maggio 2022

Ritorno alla tua domanda C. Finora stiamo usando una sola pompa, per vedere come vanno le cose. Le pompe mandate da Filippo sono per 45 metri di profondità. Noi l’abbiamo messa a 50 mt. di profondità. Per ora va bene, ma non la facciamo lavorare in continuità per non forzarla troppo.

Passo alla domanda A. Un forage riempie un bidone di 25 litri in 16″ (16 secondi). Quindi riempie 100 litri in 64″(un primo e 4 secondi). Riempie 1000 litri in 10’ e 6″(dieci primi e sei secondi) ecc.

15 maggio 2022 – ACQUA

La perdurante siccità influisce in questo modo:

L’economia di Jangany è basata per il 90% sull’agricoltura e sull’allevamento. Il terreno di Jangany è spazioso e, se la pioggia è sufficiente, produce bene. Mancando l’acqua, viene meno il lavoro (disoccupazione), diminuisce la possibilità di alimentazione, aumentano i furti e l’insicurezza, viene scoraggiata la voglia di dimorare in città.

Attualmente, si fa pesante anche il problema dell’acqua potabile. Già dal mese di maggio, il 60% dei pozzi scavati a mano sono in via di esaurimento. Prevediamo che, nel mese di giugno, l’esaurimento dell’acqua sarà ancora più pesante. Immaginate in che situazione saremo nei mesi di luglio-agosto-settembre-ottobre. Già da adesso, la famiglia del Ramosé Monja (gestore dell’elettricità), ha tutti i suoi 3 pozzi asciutti ed è costretta a comprare 3 bidoni d’acqua al giorno = 3.000 Ariary (quasi la paga giornaliera di un operaio).

Timò, per l’acqua necessaria per la manutenzione delle batterie del fotovoltaico, è costretto a prendere l’acqua in uno dei nostri nuovi forages.

Questa situazione, se perdura, rende più difficile e, forse, scoraggia la voglia di vivere in città.

Penso quindi che diventerà necessario aumentare il numero dei forages.

Siamo alle soglie di un nuovo grande progetto per l’acqua e per l’energia elettrica necessaria (2023). Ma… servono molti soldi e la rete degli amici di Jangany dovrà stringersi unendo le forze per superare questo drammatico momento direi di sopravvivenza.

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