Dal 2022 – Jangany ha sete acqua per vivere (emergenza idrica ed energetica)
Nel maggio 2022 il 60% dei pozzi di 15 metri, costruiti a mano dagli abitanti di Jangany, sono prosciugati. Si avvia un progetto per evitare il declino del villaggio.
A settembre 2022 tutti i pozzi manuali sono esauriti e la popolazione cerca acqua presso il centro rurale con le taniche da 20 litri.
Il progetto di emergenza idrica si presenta di portata enorme. La collaborazione dell’Università di Torino consente l’invio di geologi per l’individuazione dei punti di perforazione nel marzo 2023 e i volontari Silvio, Ezio, Mario e Antonio giungono a Jangany nell’ottobre 2023 per ripristinare il sistema energetico sospeso a causa dell’esaurimento delle batterie fotovoltaiche.
Nei mesi di febbraio e marzo 2024 si realizzano ulteriori 3 forages a 60 metri nei punti individuati dai geologi: l’acqua c’è ed è abbondante. Solo nel settembre 2024 con la missione di Filippo Ferrero, Luca Barrotta, Eugenio Depaola, Nicola Moysi, Gjovalin Prendi, Elisabetta Portaluri, Federico e Vittorio Ferrero…, si realizza la elettrificazione delle pompe, si implementa il sistema fotovoltaico con nuovi pannelli e nuova centrale di controllo, nuove batterie al litio. Le precedenti batterie portate nel marzo 2023 sono state donate agli ospedali di Isoanala e di Ihosy.
La nuova energia sarà decisiva per l’utilizzo delle pompe che attingono l’acqua dai forages a beneficio dell’intero villaggio. Governerà a nuovo il sistema fotovoltaico di Jangany nelle due linee che riguardano A) scuola, dispensario, convitto, missione dei padri e delle suore B) la popolazione servendo illuminazione pubblica e privata. Sono stati consegnati anche 500 contatori per altrettante unità abitative, Le famiglie pagheranno un contributo per l’utilizzo dell’energia. Un valore che ha in particolare uno scopo educativo per il rispetto del servizio ricevuto.
Il risultato del progetto è sorprendente; 10 mila litri di acqua pompati in un’ora. L’acqua della vita che sarà offerta in tre punti di distribuzione, di cui uno con lavatoio e uno fino al quartiere Tanambao, il più povero ma in espansione a Jangany. Jangany ha ora il suo acquedotto posizionato a 15 metri di altezza con due cisterne da 5000 litri di acqua proveniente dai forages scavati alla profondità di oltre 60 metri ed elettrificati grazie all’impianto fotovoltaico costituito da 250 pannelli,
Possiamo quindi considerare completato il progetto Jangany ha sete, acqua per vivere, realizzato progressivamente nel corso del 2023 e 2024 e che è diventato realtà grazie alle donazioni ricevute, anche tramite la piattaforma ForFunding e all’8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana.
Visita il blog