2018 – Gesù Maestro e Saint Joseph
Una storia interculturale Nella chiesa
Attraverso la corrispondenza tra i ragazzi del catechismo di Gesù Maestro (Borgata Rosa, Diocesi di Torino, Italia) e di Saint Joseph (Jangany, Diocesi di Ihosy, sud Madagascar).
Presentazione
Jangany – sud Madagascar – è uno dei tanti villaggi miseri del mondo, perfino difficile da raggiungere, uno di quelli sperduti nella brousse dove vivere è difficile. La Chiesa, seguendo la propria vocazione missionaria, si è spinta fino qui per annunciare l’amore di Gesù Cristo per ogni uomo e per rendere visibile questo amore con una vicinanza e un aiuto concreto.
Queste pagine sono il breve racconto di un incontro prezioso, da non dimenticare, un seme da far crescere.
Il missionario vincenziano padre Tonino Cogoni trova accoglienza per la prima volta nella comunità parrocchiale di Madonna del Rosario (Sassi) e di Gesù Maestro (Borgata Rosa) a Torino il 7 ottobre 2012; nel pomeriggio incontra anche gli scout.
La ricorrenza della festa parrocchiale – dedicata a Maria – coincide con quella del 7 ottobre 1996, data in cui a Jangany viene inaugurata la scuola Sainte Marie: una curiosa coincidenza; questa scuola rappresenta da sempre il seme di crescita sociale e umana di tutto il villaggio.
Negli anni seguenti l’amicizia tra la comunità parrocchiale Gesù Maestro di Borgata Rosa e Saint Joseph di Jangany si sviluppa con serenità e affetto crescente, nella preghiera e nell’aiuto concreto ai bisogni delle persone di questo villaggio povero, ma sulla strada di un miglioramento importante e insieme fragile.
Ogni anno[1], quasi sempre in coincidenza con la festa Madonna del Rosario, la comunità accoglie padre Tonino in occasione della celebrazione eucaristica e di qualche piccolo incontro informale, ricevendo molte notizie del villaggio che interessano la crescita della scuola, il bisogno di sostegno dei bambini e ragazzi più poveri, il progetto di aiuto agrario e recentemente quello sanitario, ma anche le grandi difficoltà delle carestie legate alla siccità e ai cicloni, i furti dei briganti e la violenza e corruzione nel Madagascar.
La concretezza di questa vicinanza si trova anche nelle donazioni della comunità nel periodo della Quaresima di fraternità, o attraverso il concerto Note per crescere (23 marzo 2014) con la pianista Angiola Rocca e la violoncellista Catherine Lee[2]; il Concerto dei Quattro sogni (18 ottobre 2015) con il prestigioso ensemble degli OttoCelli[3], nel dono dei bambini della Prima Comunione (20 maggio 2018).
Una cosa veramente emozionante è però, più recentemente, rappresentata dal contatto diretto tra i ragazzi del catechismo di preparazione alla Cresima di Gesù Maestro e quelli di Jangany, con il loro catechista Herman. Uno scambio diretto (italiano/francese) che ha preso avvio nel periodo di Avvento 2017 ed è proseguito – nonostante gravose difficoltà di comunicazione, in assenza del canale internet – fino al momento del ricevimento del sacramento della Cresima il 14 ottobre 2018 dei ragazzi di Borgata Rosa, seguente a quello di Jangany l’8 luglio 2018.
Queste pagine sono una traccia che non può non emozionare chi ha gli occhi del cuore, quelli con cui si vedono le cose preziose che accadono nel cuore degli uomini; sono una testimonianza di come un percorso missionario – fatto non solo di donazione di soldi, ma di conoscenza, amicizia e reciprocità, nonostante le lontananze geografiche e culturali – possa portare frutto nelle nostre comunità e nelle missioni.
Ecco il perché di questo piccolo ricordo offerto ai ragazzi che oggi – 14 ottobre 2018 – ricevono il sacramento cresimale.
le catechiste, don Stefano, don Matteo e gli amici di Jangany
[1] Qualche ricordo di questi incontri si può trovare al link: http://sassijangany.tumblr.com
[2] Info al link: http://noteperjangany.tumblr.com
[3] Info al link: http://8celli-jangany.tumblr.com