Dal 2008 – Coltiviamo lo sviluppo (progetto agrario)
Il Centro di formazione rurale di Jangany ha un’estensione di 57 ettari. E’ possibile coglierne l’estensione con una veloce navigazione su google maps (coordinate geografiche di Jangany 22°51’39.84’’S, 45°47’31.49’’E).
Il Centro ha il duplice scopo di fare formazione su nuove tipologie di coltivazione e di educazione alla riforestazione, nonché di produrre.
Le vicissitudini e l’andamento formativo e produttivo di quest’area sono strettamente legate ai periodi di siccità: senza acqua è chiaro che lo sviluppo del Centro è fermo.
Dal settembre 2024, con il progetto Jangany ha sete acqua per vivere, il Centro è dotato di 6 forages che producono abbondante acqua e questo ha riaperto le speranze di una buona crescita del Centro.
- Le strutture ci sono: particolarmente una stalla con tutte le caratteristiche di idoneità previste dalla legislazione europea, numerosi magazzini, estensioni suddivise per coltivazione e per riforestazione; abitazioni per ospiti transitori, direzione.
- Uno degli aiuti principali offerti ha interessato l’acquisto di mucche frutto di un incrocio tra zebù, che bene resistono al foraggio secco del posto, e una razza olandese, particolarmente adatta alla produzione di latte.
- E’ stato offerto anche un mini-trattore per aiutare gli operai stipendiati per i lavori.
- Nella visita del luglio 2024 purtroppo abbiamo raccolto i frutti di questa siccità: gli animali di grossa taglia sono morti per malattia e non ne sono stati comprati altri per mancanza di soldi; per i quattro anni di siccità mancava persino il mais per le galline ovaiole. Hanno però resistito molte coltivazioni tuttora in buona salute: banane, zucchine, piselli, arance periodo finito, riso, manioca… c’è di tutto: fragole e tantissimi tipi di frutta: ampali (scientificamente Jack fruit, in Italia non si trovano), avocado, peche, cafè, mango, cuori di bue, rafia…
- I corsi di formazione riguardano l’insegnamento che il perito agrario Espoir, negli anni passati, padre Fahamaro stesso dal 2024 gestisce un giorno la settimana agli studenti della VIeme della Sainte Marie (I anno di collegio); ma l’istruzione riguarda anche per i seminaristi con lo scopo che dovranno poi insegnarlo nei luoghi dove opereranno.
- In progetto sono previsti corsi a sessione aperti a tutta la popolazione: corsi in cui è necessario individuare un esperto sulla materia (es. come potare, come allevare pesci, come utilizzare la manioca, come seguire l’allevamento). Anche suor Annick, direttrice della Ecole Sainte Marie, ha fatto formazione agli insegnanti della scuola con la tecnica delle sessioni.
Una carrellata di immagini e storia dal 1997
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Nella seconda mappa è evidenziata la zone destinata alla riforestazione.
Visita al Centro Rurale (luglio 2024)
È stato padre Fahamaro in primis a portarci al Centro Rurale e illustrarci il suo impegno, con una certa fierezza, con molto ingegno e idee di prospettiva. Ci ha guidato lungo il Centro Rurale ma con una prospettiva di dettaglio tralasciando le costruzioni e i forages e soffermandosi su coltivazioni e attività.
- Abbiamo cominciato con la struttura dove risiede la pilatrice. L’idea è anche quella di un servizio alla popolazione per la pulizia del riso. Di fatto viene utilizzata con un compressore e batterie e non con un motore che riceve elettricità. Il problema è legato a “contatori” che al momento non funzionano.
- Siamo poi entrati in una davvero bella struttura, realizzata con gusto con materiali (piastrelle) di recupero, intonaci in pietra e legni di qualità lavorati poi da PF per comporre scaffali. Vi è un ingresso per la gente due banconi separati da una porta che da accesso all’interno, scaffali che suddivisi in due parti: la boutique fa infatti parte di un progetto Agro-pastorale e sarà un binomio vincente per diversi aspetti. A destra le cose religiose (statuine in legno, vari articoli, libri che non ci sono ancora, ecc.) a sinistra i prodotti del centro rurale. Sia a sinistra che a destra vi sono poi due stanze che fanno da magazzino per le due componenti.
- Davanti alla boutique ci sono una varietà di coltivazioni: tabacco, arancia sanguinella, vaniglia, pesca, fico… ne troveremo altre nelle strutture interne del centro
- Cassette per la frutta e verdura: sono state apprezzate quelle che abbiamo inviato e che si piegano ma padre Fahamaro preferisce quelle che si trovano anche qui, rigide ma più solide
- Struttura centrale dove lavora, il suo regno, vi è di tutto: intanto 2 batterie, un convertitore e pannelli solari sul tetto che gli garantiscono elettricità quando manca la corrente del fotovoltaico; questo è molto importante perché ha lì due covatrici per le uova di quaglia e di gallina che devono essere seguiti quotidianamente (sempre corrente e poi inserire acqua distillata ogni giorno a cura di una signora quando lui non c’è).
- Ci sono anche una decina di PC, ma sono di quelli del nostro primo invio, molto datati, qualcuno con qualche problema, a mio giudizio di difficile utilizzo ma li ha usati su richiesta dei seminaristi per un corso base di informatica; peraltro lui stesso ha tenuto inizialmente il corso di informatica alla scuola nei primi anni (li aveva preparati il mio consulente Felix)
- Ci sono vari macchinari per fare la polvere di arachidi, di peperoncino, macchine essicatrici, trapani ricevuti in dono, una motopompa, un frigo in panne che riutilizzerà per ulteriori incubatrici
- Visitiamo un vivaio con una moltitudine di piante diverse, anche da frutta, e fiori; una serra con tante piante destinate alla chiesa, fiori in ogni dove, una fontana che alimenta una piccola vasca dove tiene 300 pesci che vuole allevare ma qualcuno muore a suo giudizio per il freddo (ha allora messo della sabbia sul fondo per isolarli dal cemento)
- Api (un’arnia)
- Visitiamo poi un magazzino dove tiene le scorte di riso, di arachidi e di altro, tutto molto ordinato.
- La terra di Jangany è più fertile di quella di Fianarantsoa e altre. Non ha bisogno di fertilizzanti, la parte secca della pianta di riso, rivoltata nella terra, costituisce già concime e fertilizzante per la nuova semina. Non c’è cambio di coltura ma la risaia ha tempo a riposarsi secondo il ciclo di 4-5 mesi di lavoro e 1-2 di riposo della terra (fatto salvo la presenza di acqua).
Prossimi progetti
- La ripresa dell’allevamento del pollame (polli, quaglie…); questo per puntare a ciò che rende di più, sviluppando particolarmente la covatura delle uova. Padre Fahamaro ha bisogno di essere aiutato non tanto nel lavoro, quanto nella competenza da una persona esperta già individuata che aveva lavorato con padre Colombo a Ihosy.
- lo sviluppo della Boutique Agro Pastorale dove le persone possano acquistare i prodotti del Centro
- I citati corsi di formazione per la popolazione e il mantenimento della formazione agli studenti della Ecole Sainte Marie
Vedi agli aggiornamenti sui post…