Attrezzature manuali

Pompa manuale a stantuffi Pietro Berzia

Pompa a mano a stantuffi Brevetto 23347 di Pietro Berzia di Torino N° di serie 489, fissata su carro a ruote, munito di un timone per il traino manuale o con due sbarre fissate al carro per il traino (cavallo o mulo) per lunghi tragitti. Venne acquistata dal Municipio di Venaus il 17 settembre 1893 anno di fondazione della Squadra Pompieri di Venaus (articolo del giornale “L’indipendente” del 24 settembre1893) con a capo il parroco Don Celestino Agnes. Per la messa in funzione la pompa richiedeva l’intervento minimo di almeno sei pompieri, ciascuno con la sua specifica mansione. Un caposquadra dirigeva le operazioni, la pompa veniva scarrellata dal carro e possibilmente posizionata nelle vicinanze di una fonte di acqua (fontana o rio) e si collegava il tubo d’aspirazione. Se la fonte di approvvigionamento era lontana si procedeva al riempimento della vasca con i secchi di tela cerata facendo il passamano tra i volontari presenti sull’incendio. Quattro pompieri si disponevano due per lato per azionare il doppio braccio della pompa per aspirare e pompare l’acqua, altri pompieri srotolavano e innestavano tra loro i tubi-manichetta di tela cerata in quantità sufficiente per raggiungere il luogo dell’incendio, all’estremità della condotta si innestava la lancia metallica per poter dirigere il getto dell’acqua alla base delle fiamme. La lampada alimentata a petrolio ubicata al centro e in alto del corpo della pompa, permetteva di far luce nelle concitate ore notturne. L’ultimo suo impiego nella mansione di pompa antincendio è stato il 3 GENNAIO 1983 durante il devastante incendio di Venaus in borgata Piazza. Il 5 ottobre 2008 ha partecipato al campionato Provinciale delle pompe manuali antiche svoltasi a Borgone di Susa dove ha trionfato vincendo il primo premio con la squadra 91 dei Vigili del Fuoco effettivi di Susa raggiungendo con il getto dell’acqua la distanza di 27 metri. L’efficienza è dovuta alla costante manutenzione tramandata negli anni con  “LA SECONDA”, ritrovo mensile di squadra.

       

Incendio del 03 Gennaio 1983.                                 Borgone 05-10-2008 arrivo al campo di gara.        Borgone 05-10-2008 gara e vittoria.

 

INCENDI BOSCHIVI: estinzione, spegnimento delle fiamme e successiva bonifica dell’area interessata dall’incendio per evitare un’eventuale ripresa del fuoco.

D.P.I. Dispositivi di Protezione Individuale, che e’ l’abbigliamento di protezione obbligatorio che ogni volontario deve possedere per intervenire sull’ incendio è costituito da: giacca, salopette e guanti in tessuto ignifugo, sottotuta, sottocasco, casco con visiera, cinturone, scarponi e Kit antifumo composto da occhiali e maschera. 

Pala, attrezzo utile sia per l’estinzione diretta della fiamma per soffocamento o per la rimozione del combustibile, è utilizzabile successivamente per la bonifica.

Pala frastagliata, utile per il soffocamento della fiamma, si agisce con movimenti lenti onde evitare vortici d’aria.

Flabello, attrezzo utilizzato esclusivamente per l’estinzione delle fiamme basse.

Rastrello, attrezzo utilizzabile per eliminare il materiale vegetale creando uno spazio dove il fuoco non può avanzare.

Rastro, attrezzo simile al rastrello con quattro denti triangolari affilati (come gli elementi che compongono le lame delle falciatrici), viene utilizzato per tagliare la vegetazione, arbusti, radici di piccole dimensioni, per scavare la terra da buttare sul fronte di fiamma oppure sulle braci ardenti.

Roncola, attrezzo agganciabile al cinturone utilizzabile per tagliare arbusti, rovi e piccoli rami, per aprirsi un varco tra la vegetazione che impediscono all’avvicinamento del fronte fiamma.

– Falci, per tagliare arbusti di piccole dimensioni.

– Forca rampino a 4 denti, per allontanare grosse quantità di materiale vegetale dal fronte fiamma.

Zappaccetta, utilizzato per scavare, tagliare il terreno per formare una barriera contro l’avanzamento del fuoco.

Pompe Indian, (spalleggiabili), contengono dai 12 – 18 litri e hanno un dispositivo manuale a pompa per nebulizzare l’acqua sulla fiamma o sulle braci specialmente nell’operazione di bonifica.

Taniche spalleggiabili, da 20 litri, servono per il rifornimento d’acqua per le pompe Indian.

Motoseghe, utilizzate alle volte per abbattere alberi pericolosi che potrebbero alimentare il fuoco.

Motosoffiatori, utilizzati in prevalenza nelle operazioni di bonifica per soffiare e spegnere le braci ardenti, e anche nei casi di estinzione nell’attacco diretto.

Motopompe, in dotazione su automezzi dei moduli boschivi, servono per il rifornimento dei medesimi, vengono trasportate a spalle vicino a una fonte d’acqua che può essere un rivo, una vasca o, un bacino.

Torre faro, utilizzabile per illuminare l’area dell’intervento sia per gli incendi boschivi sia nell’ambito della protezione civile.

Vasche smontabili da 3.000 – 8.000 litri, per il rifornimento degli elicotteri o come fonte provvisoria per le motopompe per alimentazione dei moduli boschivi. Il montaggio deve essere fatto su un’area pianeggiante e non di intralcio alla circolazione dei mezzi impegnati nelle operazioni.

Naspi, su rocchetti fissi o spalleggiabili, utilizzati nel formare condotte d’acqua di notevoli lunghezze per raggiungere il fronte fiamma.

Lance, vengono innestate all’estremità dei naspi per dirigere il getto d’acqua alla base delle fiamme.

Pile frontali, per le attività di interventi notturni.

Radio, palmari o veicolari sia analogiche che digitali per le comunicazioni fra chi dirige le operazioni e le squadre che agiscono sull’intervento.